Positano. Uccisi i gatti di Daniela Cavaliere scomparsa il mese scorso. Le foto shock

Costiera Amalfitana. Ancora un caso di avvelenamento di gatti a Positano. Questa volta la colonia colpita è nella frazione di Arienzo, i gatti di Daniela Cavaliere, la nostra amata concittadina volata via prematuramente il 20 dicembre 2019 dopo aver combattuto contro una brutta malattia. Purtroppo non esiste rispetto e umanità nemmeno in questi casi.

Soltanto tre settimane fa abbiamo scritto della dipartita della cara Daniela ed ora ci troviamo a raccontare questi episodi di crudeltà e infinita cattiveria nei confronti dei suoi adorati gatti.
E’ inimmaginabile ipotizzare soltanto l’idea che un essere umano dotato di anima, possa avere il coraggio di assassinare infliggendo atroci sofferenze a questi esseri indifesi proprio nel momento in cui avrebbero avuto bisogno soltanto di maggiore tutela e amore.

gatti avvelenati positano

I gatti erano tutti in buona salute, sterilizzati, vaccinati e accuditi da una persona di fiducia che ha preso in carico la colonia già prima della scomparsa di Daniela, ma qualche frustrato senza scrupoli forse infastidito dalla loro presenza ha compiuto un delitto per il quale non ci sono parole.

Due le gatte rinvenute morte avvelenate nel giro di poche ore e un’altra piccolina che manca all’appello dallo stesso giorno.

Non esistono appellativi per chi compie un gesto di tale cattiveria e codardia nei confronti di essere così deboli e indifesi, ma in questo caso c’è anche l’aggravante della mancanza di rispetto nei confronti di una defunta che ha sempre dedicato loro tanto amore, raccogliendo nella propria casa anche quelli abbandonati da altri.
Che dire se non VERGOGNA! Approfittare della sua morte per compiere questi atti ci fa rabbrividire.

Già nel 2017 era capitato un episodio simile, in quella occasione il solito farabutto approfittò dell’assenza di Daniela dovuta alle cure mediche, per avvelenare ben sette dei suoi amati gatti.
Ricordiamo che tali gesti sono perseguibili penalmente.
Il codice penale (art. 544-bis) punisce infatti l’uccisione di animali «per crudeltà o senza necessità» e spargere polpette avvelenate allo scopo di uccidere animali rientra perfettamente tra le fattispecie penalmente rilevanti.
Anche se l’animale si salva, a causa delle forti sofferenze inflitte dal veleno si configura comunque il reato di maltrattamento (art. 544-ter), punibile con la pena della reclusione sino a 18 mesi. Se invece l’animale non solo soffre ma come spesso accade muore solo dopo una lunga agonia, si avrà maltrattamento aggravato dalla morte, per il quale è previsto un aumento di pena”

Dedicato a Daniela:

Potrei vivere con gli animali, sono così placidi e pieni di decoro.
Rimango ad osservarli per ore e ore.
Non si affannano e non si lamentano della loro condizione.
Non stanno svegli nel buio piangendo per i loro peccati.
Non mi infastidiscono discutendo dei loro doveri verso Dio,
nessuno è insoddisfatto,
nessuno impazzisce per la mania di possedere cose… 

daniela cavaliere

Walt Whitman
Vivere tra gli animali

 

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