Piano di Sorrento, che fine ha fatto Luigi Celentano? Dopo tre anni nessuna novità: “Non è allontanamento volontario”

E’ ancora un vero mistero la scomparsa di Luigi Celentano, il giovane sparito da Meta nel febbraio del 2017. Una vicenda che noi di PositanoNews abbiamo sin da subito preso a cuore, cercando di indagare a fondo e intervistando diverse volte la madre di Luigi, Fulvia Ruggiero, diverse volte. Sforzi che fino ad ora sono stati vani.

Tante le ipotesi fatte: dalla scomparsa volontaria ad un atto di violenza legato al bullismo. Nell’estate scorsa, durante la giornata mondiale contro l’omobitransfobia, organizzata dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Sorrento, è stato organizzato un torneo di calcio a cinque, nel quale è stato esposto uno striscione con su scritto “Verità per Luigi”.

La fanpage “Luigi Celentano ricerca attiva” fa il punto della situazione, mostrando i dubbi legati alla vicenda.

“Luigi è andato via volontariamente, si è rifatto una vita e non vuole dare spiegazioni.
Va benissimo. Se il caso fosse chiuso per questo motivo, saremmo tutti entusiasti.

Ma è realmente così che potrebbe essere?

Luigi da poco diciottenne, presumibilmente: senza aver mai lavorato, senza aver soldi da parte, senza aver un mezzo e a quanto pare senza grandi amicizie, come avrebbe fatto a cambiar vita?
Come sarebbe possibile che dalle 2:00 di notte circa ai giorni a seguire nessuno lo abbia più visto, se fosse stato in giro anche per cercare un aiuto? Luigi con problemi in casa e fuori, come avrebbe potuto cambiare la sua vita in una notte improvvisa con questi presupposti?

Perché non fare questo passo alla luce del giorno e in tranquillità?
Cosa lo avrebbe portato ad uscire di casa intorno alla mezzanotte?

Come arrivò a Vico Equense?
A piedi come è stato raccontato? Oppure rimase circa due ore con qualcuno che poi lo avrebbe accompagnato a Vico?
E se era così agitato, perché non disse nulla ai Carabinieri che lo fermarono, presso cui invece si era recato per almeno due volte, per presentare due distinte denunce, una ai ragazzi che lo avevano bullizzato e l’altra al patrigno? Da chi fuggiva Luigi? Ci sono altre persone coinvolte in questa storia? Persone di cui non abbiamo mai sentito parlare?

Luigi avrebbe spento il suo cellulare tra la notte del sabato 11 febbraio e la mattina del 12? Oppure appena uscito di casa? Quale sarebbe stato il segnale ricevuto dall’operatore relativamente allo spegnimento del cellulare? Spegnimento volontario oppure ad esempio per batteria scarica?
Forse Luigi chiese aiuto non solo allo zio ma anche a qualcun altro? Ma a chi altri poteva chiedere aiuto alle 2:00 di notte passate?

E con quale modalità?
Chi frequentava Luigi?
Le telecamere site a Vico tra la stazione Circumvesuviana e il lungo mare, hanno registrato qualcosa?

Forse Luigi aveva degli attacchi di panico, ansia o sbalzi d’umore che in particolar modo quella sera che gli toglievano, a tratti, la lucidità?

Queste sono solo alcune delle tante domande, rimaste senza risposta.

Qualcuno ha aiutato Luigi? Sarebbe bello se informasse Carabinieri o Polizia. Qualcuno ha informazioni o ha visto qualcosa? Sarebbe bello se informasse Carabinieri o Polizia…

Luigi ha avuto un incidente vagando tra la fitta vegetazione del monte Faito e dei monti Lattari? Ci auguriamo di no. Oppure qualcuno ha fatto del male a Luigi?

Tutte le persone per bene vorrebbero avere delle risposte.
Perché Luigi potrebbe essere un nostro amico, un nostro figlio, un nostro fratello.
Luigi come tutte le persone, come tutti gli scomparsi, merita di essere cercato.
Merita di essere non dimenticato.

UN ALLONTANAMENTO E’ VOLONTARIO QUANDO IL DIRETTO INTERESSATO NE DA NOTIZIA”.

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