Piano di Sorrento addio alla copertura Gaetano Amalfi, interviene Anna Iaccarino

Piano di Sorrento. La notizia dell’addio al progetto di copertura del campo annesso alla scuola media “G. Amalfi” mi ha fatto davvero arrabbiare, come madre e, se permettete, anche come ex Consigliere comunale. Già, perché forse qualcuno oggi non ricorderà, ma proprio in quella veste feci una gran battaglia contro quel progetto.

Nel 2015 presentai, insieme all’attuale Sindaco Vincenzo Iaccarino, che, all’epoca, si era da poco “trasferito” tra i banchi dell’opposizione, dove io sedevo da inizio consiliatura, una dura interrogazione. Fu uno degli ultimi Consigli comunali a cui partecipai.

Una seduta di “fuoco”!

Dopo l’interrogazione, ironia della sorte, vi era tra gli argomenti da trattare anche la deroga urbanistica da concedere. Sì, perché tra i tanti problemi che c’erano, vi era anche quello dell’altezza della struttura. Troppo alta, non rispettava il PUT. Di qui la necessità di una deroga che, come dissi all’epoca, non ci avrebbe messo a riparo dalle rivendicazioni dei vicini.

Parlai di tutti gli altri problemi e di tutte le altre lacune che poi, guarda caso, sono emerse.

E’ tutto agli atti.

Non ci fu verso però. La deroga fu approvata.

Votammo contro solo io, lo stesso Vincenzo ed Antonio D’Aniello. Dopo qualche mese però, anche grazie a quelle mie osservazioni e alla segnalata assenza di validazione del progetto, l’allora Segretaria, la dottoressa Deborah De Riso decise di affidare ad una società esterna il compito di verificare la fattibilità dell’opera. Ebbene, la società incaricata riscontrò una serie di problematiche, molte delle quali da me già indicate e costrinse il Comune a fare un passo indietro. Ad annullare in autotutela l’indizione della gara.

Intanto si era giunti all’aprile del 2017, quasi tre anni fa e nel frattempo era divenuto Sindaco proprio Vincenzo Iaccarino che non poteva non sapere di tutto ciò. Era al mio fianco quando ne discutemmo in Consiglio, prese anche la parola e supportò le mie argomentazioni.

Più di questo!

Da allora, però, più niente, come se nulla fosse accaduto. Come se non ci fosse alcun problema grosso da risolvere. Fino a pochi mesi fa, fino a quando non si ricordavano di chiedere nuovamente al progettista incaricato di apportare le necessarie modifiche. Il progettista a fine settembre presentò la sua relazione e fece sapere che le modifiche avrebbero comportato praticamente il raddoppio dei costi, dagli iniziali 190 mila euro a 399 mila euro. Anche questo lo avevo preannunciato. Anche questo è scritto agli atti di quel Consiglio.

Ne è nata così una corsa contro il tempo. Il nuovo passaggio in Consiglio con l’inserimento dell’opera nel piano triennale delle opere pubbliche (1° ottobre 2019), la presentazione del nuovo progetto esecutivo (4 novembre 2019), seguito dall’ormai celebre proclama del Sindaco, il parere favorevole del CONI (19 dicembre 2019), la nuova relazione negativa da parte della società incaricata di verificare la fattibilità del progetto (23 dicembre 2019), la nuova richiesta di modifica del progetto (27 dicembre 2019), le nuove modifiche del progetto (28 dicembre 2019) ed il nuovo no da parte della società di verifica (30 dicembre). Dopo di che è arrivato il triplice fischio da parte dell’arbitro. Il 31 dicembre la validazione non è arrivata ed è saltato tutto. Tra l’altro viste le modalità di finanziamento scelte, avanzo di amministrazione anno 2018 al bilancio 2019, vi era la necessità di procedere alla procedura di appalto proprio entro il 31 dicembre del 2019.

Praticamente impossibile, visti tutti i casini che c’erano.

A scorrere le date è impossibile, appunto, non arrabbiarsi! Se si sapeva (e si sapeva!), che era un caso spinoso, se si sapeva (e si sapeva!), che c’era esigenza di quell’opera, perché ci si è svegliati solo a settembre 2019?

Perchè si è data vita ad una impossibile corsa contro il tempo, finita, tra una fetta di pandoro e una bottiglia di spumante, con una testata nel muro?

Se la questione fosse stata a cuore a Sindaco e assessori, forse oggi staremo assistendo ad un’altra storia. Dal 2017 ad oggi ci sarebbe stato tempo sufficiente per scelte e decisioni ponderate.

Può capitare di sbagliare, può capitare di dover ricominciare daccapo, ma non può capitare di avere memoria corta su certe vicende così importanti per la collettività, non può capitare di scapicollarsi su opere che invece richiedono attenzione ed equilibrio.

Si dice che la gatta per fare in fretta fece i figli ciechi…ecco, un po’ più di attenzione ai vecchi detti non guasterebbe, perché è vero che va di moda la politica del fare, ma se fare significa “fare male” o, come in questo caso, “dire di fare e poi non fare proprio”, allora è meglio lasciar stare, meglio passare la mano!

Anna Iaccarino

Portavoce Movimento Politico PianoForte

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