Napoli. TEATRO TRAM. “DON GIOVANNI”, LE PAROLE DI MOLIÈRE SULLA MUSICA DI MOZART A TEMPO DI FLAMENCO CON DANILO ROVANI E ENZO ATTANASIO, DIRETTI DA GIANMARCO CESARIO. foto

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    Articolo di Maurizio Vitiello – AL TEATRO TRAM DI NAPOLI “DON GIOVANNI”.

    “DON GIOVANNI”, LE PAROLE DI MOLIÈRE SULLA MUSICA DI MOZART
    A TEMPO DI FLAMENCO
    SINO AL 2 FEBBRAIO 2020 AL TEATRO TRAM
    CON DANILO ROVANI E ENZO ATTANASIO, DIRETTI DA GIANMARCO CESARIO
    Due settimane di programmazione per il secondo capitolo del progetto PopOpera

    Ha debuttato, giovedì 23 gennaio 2020, al Teatro Tram, “Don Giovanni”, il secondo capitolo del progetto PopOpera, nato da un’idea di Gianmarco Cesario per avvicinare i giovani all’opera lirica attraverso testi resi più attuali e arrangiamenti musicali contemporanei.

    Dopo il Barbiere di Siviglia, si arriva così al secondo capitolo di un’ideale Trilogia Sivigliana con un testo che riassume con misura i tre aspetti delle tre principali versioni di questo mito moderno: se Mozart, grazie al libretto di Lorenzo Da Ponte, lo rappresenta come un gaudente “sciupafemmine”, lo spessore che la penna caustica e anarchica di Moliere ci offre, restituisce il ritratto di un uomo libero e senza freni, un anticipatore della filosofia illuminista, che riesce a sfidare società e benpensanti con provocazioni che vanno ben oltre l’ars amandi del suo prototipo, già raccontato da Tirso de Molina nella sua farsa.
    A lui si contrappone il suo servitore, Sganarello, maschera utilizzata da Moliere, il cui nome, in questa versione, è però sostituito con quello utilizzato da Da Ponte nel suo libretto, Leporello, che, nella sua similitudine con la lepre, simboleggia la natura vigliacca di quest’uomo, che, più di tutti i personaggi che abitano la storia, incarna una società bigotta e corrotta, che, come dice il protagonista ha reso “l’ipocrisia un vizio alla moda, e tutti i vizi alla moda sono considerati virtù.”

    Don Giovanni è Danilo Rovani, autore, regista e attore che collabora in teatro, cinema e TV con registi e attori di fama nazionale e internazionale: tra questi, Carlo Battistoni, Gigi Proietti, Gabriele Lavia, Alessandro D’Alatri, Ahmad Douchan, Enrico Oldoini, Mario Martone; accanto a lui, un Leporello interpretato da Enzo Attanasio, anche lui impegnato su set televisivi e cinematografici di respiro internazionale (sarà Arnaldo Vezzi ne “Il Commissario Ricciardi” di Alessandro D’Alatri, in uscita nel 2020). A completare la presenza sul palco Diletta Acampora, Denise Capuano e Luca Lombardi.

    Le musiche di Mozart sono arrangiate in sonorità flamenco da Pasquale Ruocco, concertista e compositore diplomato all’accademia Taller Flamenco di Siviglia, con specializzazione al Conservatorio de Musica de Cordoba e un diploma in composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio di Siviglia.
    Regia e drammaturgia sono di Gianmarco Cesario, ideatore e direttore artistico di numerose rassegne tra cui “I corti della formica”; tra le sue regie più recenti “Edipo Re_O”, “Il barbiere di Siviglia – Pop Opera”, “Sogno di una notte di Metà Estate”, “La Morte e la Fanciulla”.

    Orari spettacoli, complessivamente:
    da giovedì 23 a domenica 26 gennaio 2020
    da giovedì 30 gennaio a domenica 2 febbraio 2020
    gio e ven: ore 21.00 | sabato: ore 19.00 | domenica: ore 18.00
    prezzi
    intero: € 12,00 | under 26 e Web: € 10,00

    Danilo Rovani in
    DON GIOVANNI
    da Tirso de Molina, Moliere e Lorenzo Da Ponte
    con Diletta Acampora, Denise Capuano, Luca Lombardi e con la partecipazione di Enzo Attanasio
    Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart arrangiate ed eseguite dal vivo da Pasquale Ruocco
    Scene e costumi Melissa Di Vincenzo Riprese video Antonio Lombardi Foto Nina Borrelli
    Aiuto Regia Luca Lombardi
    Regia e Drammaturgia Gianmarco Cesario

    Ecco delle schede biografiche:

    Danilo Rovani
    (Don Giovanni) nato a Napoli classe 1979, inizia la sua carriera di attore nel 1995 da allora lavora e collabora in teatro, cinema e TV con registi e attori di fama nazionale e internazionale come: Walter Manfè, Carlo Battistoni, Gigi Proietti, Gabriele Lavia, Alessandro D’Alatri, Ahmad Douchan, Enrico Oldoini, Mario Martone e tanti altri. Dopo aver lavorato al Piccolo di Milano nell’ormai storico spettacolo “Arlecchino servitore di due padroni” di Carlo Goldoni, per la regia di Giorgio Strehler, ripresa da Battistoni, inaugura con Gigi Proietti il Globe Theater di Roma. È autore e regista, ha scritto e diretto per il teatro e realizzato numerosi cortometraggi, uno dei quali edito dal canale del cinema studio Universal. Da circa cinque anni è anche vocalist dei gruppi musicali Mantrika e Maday.

    Enzo Attanasio (Leporello) “Napoletano di Portici”, lavora in cinema, tv e teatro come attore brillante e non solo. Lo dirige il maestro Sir Ridley Scott sul set internazionale di “Tutti i soldi del mondo”; è a Venezia75 (in concorso) con “Un giorno all’improvviso” con Anna Foglietta. Antonio Capuano lo vuole in “Achille Tarallo” con Biagio Izzo e Ascanio Celestini; Alessandro D’Alatri lo sceglie per il ruolo di Arnaldo Vezzi ne “Il Commissario Ricciardi” e ancora ne “I Bastardi di Pizzofalcone” con Alessandro Gassman e in “Sotto copertura 2”, tutte fiction di Rai1. Sempre al cinema in “Babbo Natale non viene da nord” di e con Maurizio Casagrande e Gianpaolo Morelli. Alessandro Siani lo sceglie in “Troppo napoletano” con Serena Rossi; “La verità sta in cielo” del maestro Roberto Faenza con Maya Sansa. In teatro tanti spettacoli: è nel musical “C’era una volta Scugnizzi” di Claudio Mattone con Sal Da Vinci, è primo attore con Giacomo Rizzo, in compagnia con Gianfranco e Massimiliano Gallo e poi con Marisa Laurito e Giuseppe Zeno. È regista e interprete di “Baccalà” poemetto di Eduardo, autorizzato da Luca De Filippo; è “l’omino di burro” in “L’anima buona di Lucignolo” di Claudio Lauri e Luca Saccoia, vincitore FringeFestival Napoli. È diretto da Aldo Giuffrè, Bruno Garofalo, Gino Landi e altri.

    Pasquale Ruocco (Concertista e compositore) inizia lo studio della chitarra classica all’età di nove anni formandosi sotto la guida de M° Antonio De Innocentis e concludendo gli studi al Conservatorio di Avellino. Partecipa a numerosi seminari con concertisti del calibro di Eliot Fisk, Aniello Desiderio, David Russell e Maurizio Colonna. A soli 16 anni è componente del John Duarte Guitar Quintet con il quale intraprendere una intensa attività concertistica in Italia, Francia ed Inghilterra. Trasferitosi in Spagna, si diploma nel 2007 all’accademia Taller Flamenco di Siviglia e poi si specializza al Conservatorio de Musica de Cordoba, quindi si diploma nel 2010 in composizione e direzione d’orchestra de Conservatorio di Siviglia, con specializzazione in musica per immagini. Inizia quindi una intensa attività compositiva, curando le colonne sonore di diversi docufilm e cortometraggi, e scrivendo musiche originali per numerosi spettacoli teatrali.


    Da vedere, da non perdere.

    Maurizio Vitiello

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