Milano, chiudono le edicole e il giornale si vende in “Ape Car”

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Diminuiscono inesorabilmente le copie dei quotidiani in edicola. E non è certo una notizia fresca di giornata. In 26 anni hanno lasciato sul terreno circa 5 milioni di copie complessive. Copie non vendute. Circa i tre quarti dal 1992, anno di massima espansione delle vendite: 6.800.000 copie giornaliere, anche grazie alla curiosità intorno all’inchiesta giudiziaria su Tangentopoli. A febbraio 2018 erano invece 1.832.868 (Fonte Fieg). Tanto che secondo la Federazione dei giornali oggi le edicole “non sarebbero più di 11 mila”, anche se con la riforma voluta da Pierluigi Bersani a fine anni Novanta, si sono aggiunti i bar, i supermercati, le pompe di benzina, gli autogrill fino ad arrivare a circa 41 mila punti vendita. Ma adesso, con la crisi, se ne contano sì e no 27 mila, anche grazie all’incremento della tecnologia con i quotidiani in formato digitale.

Per questo l’imprenditore Andrea Carvini ha avuto un’intuizione per garantire una seconda chance alle edicole. Ha dato il via a Edicole Quisco iniziando, dallo scorso dicembre, ad andare in giro con il suo “Ape” pieno di quotidiani e riviste, percorrendo zone e aree di Milano. Ogni settimana c’è un calendario delle tappe dove poter vedere la buffa Ape arrivare. L’imprenditore può contare su un’edicola fissa, dove arrivano tutte le copie, e che gli permette di avere la licenza, e sull’Ape per la parte “in mobilità”. In questo modo le vendite, assicura, sono buone. Il risparmio dei costi fissi è evidente: non c’è Tari, Tasi, non c’è costo di occupazione di suolo pubblico e nemmeno utenze. E anche la legge è dalla sua parte: una norma di inizio anni 2000 permette questa nuova attività, a patto che siano rispettate alcune condizioni, come la presenza di un distributore locale. Unica restrizione: che venga rispettata una distanza minima di 200 metri dalle edicole ancora aperte, per una questione di concorrenza. Si possono scoprire le tappe della settimana dell’Ape sul sito di Edicole Quisco e sui social network.

Dopo il tanto amato “Street Food“, ecco anche lo “Street Newspaper” in Ape.

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