Massa Lubrense. Lettere da Marina del Cantone: la vicenda del bagno pubblico

Riportiamo la storia di Lello Staiano pubblicata sulla pagina Facebook Insieme per Massa Lubrense riguardo una vicenda a Marina del Cantone:

La Politica del Buon Esempio
Vorrei raccontarvi una storia, ma spero di non annoiare nessuno: a luglio 2019, in pompa magna e con un’altisonante pubblicità, l’Amministrazione Comunale di Massa Lubrense mise mano all’installazione di un container per ospitare un bagno pubblico a Marina del Cantone. Purtroppo alcuni “intoppi”, persino tragicomici per certi versi (nessuno sapeva di preciso dove fosse la fognatura!), ritardarono l’apertura di questa utile quanto essenziale opera, che rispondeva (e potrebbe rispondere anche in futuro) ad una concreta esigenza: quella di un bagno per le migliaia di bagnanti che affollano le nostre meravigliose spiagge. Peccato per un aspetto della questione: il container doveva essere posizionato solo per la stagione balneare: di preciso 120 giorni, perché il Comune si affrettò a dichiarare il carattere temporaneo dell’occupazione del suolo, facendo passare il container, nonostante le evidenti opere edili, come “ancorato al suolo” al pari di uno stand fieristico. E proprio qui “casca l’asino”: non solo a cinque mesi dall’installazione il container è ancora lì, in bella mostra a Largo Argentina, ma il Comune ha sempre taciuto a tutti il proprio sotterfugio, quasi un abuso in piena regola come quello messo in atto a Sant’Agata con l’info-point turistico. Allora una domanda mi sorge spontanea: che sarebbe capitato se ciò fosse stato fatto da un qualsiasi cittadino? Sarebbero fioccate denunce? Segnalazioni di opere edilizie abusive? Alla fine di tutto, il punto è proprio questo: un’opera del genere, che andrebbe progettata come opera definitiva e inamovibile data la sua importanza, necessitava di ben altri permessi, di tutto un altro iter. Soprattutto necessitava di una riflessione meditata; Invece no: i nostri amministratori (con l’avallo di alcuni dirigenti “fiduciari”), guardandosi bene dal dare il buon esempio, hanno usato un escamotage degno del peggior “abusivista”, del deturpatore più incallito. Tutto per trovarsi sempre sul pezzo, con un’opera pubblica da usare in campagna elettorale: anche a costo di rimetterci la faccia e l’onore. Perché diciamocelo: con che faccia un Comune che compie “abusi” del genere (e non è il primo!) pretende che i propri cittadini non lo facciano? Un amministratore pubblico deve essere specchiato e onesto: deve sempre dare il buon esempio nella vita privata così come nella carica pubblica che ricopre. Insomma: deve essere pronto persino a troncare interessi privati e soprattutto professionali quando confliggono con la propria carica, proprio per rimanere “super partes”. Ma a Massa Lubrense non sembra così: alcuni amministratori si sentono al di sopra della legge, o peggio al di sopra di tutto e tutti. Spero proprio se ne rendano conto: così tradiscono quella fiducia che i cittadini gli hanno accordato attraverso il voto. E Massa Lubrense non merita ciò: ricordiamocene!
Lello Staiano”

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