L’attualità del pensiero del vescovo Giuseppe Palatucci nel libro “Gemma della Costiera Amalfitana”

Dopo aver parcheggiato la sua auto di fronte casa mia, lo pregai di vole accettare un caffè, ma lui, il dr. Ulisse di Palma, di rimando mi offrì un libretto da leggere, rifiutando, da buon cardiologo, un ulteriore caffè.
Il libretto, edito a cura del Comune di Ravello, contiene un lungo scritto della città della Musica, ” Gemma della costiera amalfitana”, a cura di Padre Giuseppe M. Palatucci,( della primavera del 1927,) dei Frati Minori conventuali, Vescovo di Campagna. A Ravello padre Giuseppe ebbe, prima di essere nominato Vescovo di Campagna, l’incarico di rettore del collegio serafico e di Padre Guardiano del Convento di san Francesco, dove riposa il corpo del beato Buonaventura da Potenza.
Il nome di Palatucci è stato sempre caro agli abitanti della costa amalfitana vuoi per l’attenzione avuta da padre Giuseppe, vuoi per la grande considerazione verso suo nipote questore di Trieste e facente part dei Giusti di Israele e vuoi per la immensa umanità di un altri nipote, Ferdinando, che è stato Arcivescovo della Arcidiocesi di Amalfi e Cava dei Tirreni fino al 1990.
Le pagine pubblicate da parte del COMUNE , con l’impronta dell’amministratore Ulisse di Palma, sono un estratto della Rivista Francescana “Luce Serafica” (anno III agosto 1927) casa editrice A. de Luca di Amalfi. Queste, oltre ad una attenta parentesi storico-letteraria, descrivono Ravello, parte integrante ed illuminante della Divina Costiera, minuziosamente i luoghi e gli usi che, anche se datati circa cento anni addietro, il tutto talmente perfettamente che sembra scritte ai nostri giorni.
Se non fosse per alcuni passi di natura politico-strutturale e per il caldo pensiero per alcuni personaggi autorevoli locali, prima fra tutti l’arcivescovo Ercolano Marini, si potrebbe dire che la pubblicazione è una ottima guida, minuziosa ed efficace, per la visita del luoghi.

Commenti

Translate »