La Divina in Abruzzo per il concorso: l’Alberghiero di Maiori incontra il Vescovo Fusco di Positano tra la giuria fotogallery

Un po’ di Costiera Amalfitana in Abruzzo con l’Alberghiero di Maiori ed il Vescovo Fusco originario di Positano. “Valorizzazione dei prodotti tipici abruzzesi” è il tema del primo Concorso enogastronomico a cui hanno partecipato – all’Hotel 5 Miglia di Rivisondoli (L’Aquila) – 70 studenti dell’Istituto alberghiero “Pantaleone Comite” di Maiori, nella perla della Costiera Amalfitana, nell’ambito dell’annuale progetto di “Alternanza scuola-lavoro”. Attività formativa fuori regione che la scuola superiore della Divina sceglie di fare da diversi anni in Abruzzo.

La scorsa settimana l’hotel della famiglia Cipriani al confine con Roccaraso – che ha da poco compiuto 50 anni di attività – è stato letteralmente invaso dagli allievi del terzo anno provetti cuochi, camerieri, pasticceri, barmen e barmaids.

I partecipanti hanno fatto emergere la loro capacità creativa e le abilità tecniche, ottenendo un riscontro più che positivo da parte della Giuria del concorso (nella foto d’apertura, con gli studenti e docenti) composta da: monsignor Michele Fusco, vescovo di Sulmona (L’Aquila), originario della splendida Positano; Cesidio Bucci, docente dell’Istituto alberghiero di Roccaraso; Massimo Iafrate, fiduciario dell’Associazione italiana sommelier (Ais), gli chef Paolo Guerriero e Massimo Montella; i proprietari dell’Hotel 5 Miglia, Ennio e Francesco Cipriani; Pierluigi Spiezia, giornalista consigliere Sga / Fnsi nel Cram, la consulta dell’emigrazione della Regione Abruzzo.

L’alternanza scuola-lavoro è un progetto ideato dai professori Carlo Ferrigno (nella foto a destra, in cucina con alcuni studenti) e Luigi Di Ruocco, docenti di Laboratorio di cucina, con la collaborazione dell’assistente tecnico Giuseppe Pappalardo e il contributo dei professori Francesco De Matteo, Francesca Del Regno, Massimo Ferrajoli, Danila Flauti e Giuseppe Mancuso.

La programmazione del piano didattico-formativo s’è suddivisa in tre gruppi di studenti ai quali è stato demandato il compito di simulare l’attività quotidiana dell’albergo. In tal modo, le competenze pratico-operative assimilate a scuola nel corso dell’anno, hanno avuto un riflesso concreto nell’attività professionale. I tre gruppi, attraverso una turnazione che li ha impegnati per un’attività quotidiana di otto ore, sono stati impegnati nei laboratori di cucina e pasticceria, sala e bar. Attuando, in questo modo, le modalità di apprendimento in aula all’esperienza pratica in un luogo di lavoro.

A completamento del progetto, dunque, il Concorso, in cui gli studenti, provenienti da una zona di tradizione marinara, si sono cimentati con gli ingredienti tipici della tradizione montanara abruzzese, utilizzando le sole risorse del territorio. Dai rinomati spaghetti flambé all’amatriciana (Amatrice fino al 1927 era in Abruzzo, è stato ricordato) fino a uno spettacolare dolce Parrozzo, passando per la polenta fonduta di caciocavallo e pancetta croccante, un sorprendente risotto cacio e pepe con polvere di liquirizia su cialda di parmigiano e un filetto di maiale al Montepulciano con castagne glassate. Il tutto accompagnato da una pregiata selezione di vini abruzzesi (Montepulciano, Trebbiano, Pecorino e, infine, un Passito muffato).

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