A gennaio le pensioni sono più basse a causa di un errore dell’Inps

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Ci si aspettava un importo più alto per effetto delle rivalutazioni delle pensioni scattata il primo gennaio, ma la sorpresa è che, in alcuni casi, molti pensionati hanno visto il solito importo ridursi. La causa sarebbe da ricondurre ad un errore di calcolo da parte dell’Inps, che potrebbe coinvolgere circa 100 mila persone, sebbene il numero di persone interessate non sia stato reso noto, e potrebbe gravare molto, soprattutto sulle minime.

Se la pensione pagata in questi giorni ha un importo più basso di quello atteso è perché sul cedolino dell’interessato sono state applicate le trattenute conseguenti al conguaglio Irpef, ossia quella procedura con cui l’Inps, operando come sostituto d’imposta, calcola il totale esatto delle imposte e dei contributi che il contribuente, il pensionato in questo caso, è tenuto a pagare. È solamente a fine anno, infatti, che si conoscono con certezza i redditi percepiti e di conseguenza è possibile calcolare l’esatto ammontare dell’Irpef dovuta.

Inizia quindi con l’amaro in bocca per i pensionati italiani il nuovo anno. Su alcune pensioni ci sono dei conguagli a debito da rinnovo variabili da 60 a 300 euro circa. Si aspettano istruzioni cu come effettuare il rimborso di queste trattenute prelevate indebitamente dalle pensioni. La restituzione avverrà “probabilmente” nei mesi di marzo o aprile 2020. I pensionati non devono presentare alcuna richiesta specifica all’Inps. “Dal mese di febbraio – scrive l’ente previdenziale – sarà ripristinato il pagamento dell’importo corretto e verrà restituito  quanto recuperato sulla mensilità di gennaio 2020″.

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