Crisi sanitaria in Campania tra anestesisti in “prestito” da Cava alla Costiera e ricette elettroniche bloccate

«Con gli studi pieni a causa del picco influenzale ci stiamo ritrovando a combattere con i sistemi informatici per le ricette elettroniche che funzionano a singhiozzo. Una situazione insostenibile, che rischia di degenerare in un vero e proprio collasso assistenziale». Dalla Fimmg Napoli, per voce dei vertici provinciali Corrado Calamaro e Luigi Sparanosi leva un allarme, informa una nota, e, allo stesso tempo, un appello ai direttori generali di ASL e aziende sanitarie affinché «ciascuno faccia la propria parte per evitare il tracollo ». «Il problema – si evidenzia – riguarda in modo particolare il sistema informatico grazie al quale vengono gestite le prescrizioni mediche informatizzate, che in questi primi giorni dell’anno sta manifestando seri problemi di funzionalità ». «Un incubo per i medici di famiglia – proseguono dalla Fimmg Napoli – perché proprio questo è uno dei periodi caldi, a causa dell’influenza di stagione e di tutte le complicanze che ad essa si associano».

Fondi insufficienti per gli ospedali. Da dicembre i rianimatori dell’Ospedale Santa Maria dell’Olmo e del Fucito di Mercato San Severino sono costretti a coprire anche il presidio a Castiglione di Ravello.

Questa la decisione del Ruggi, frutto di una mancanza di fondi che provocano gravi conseguenze all’efficienza del presidio di Cava de’ Tirreni come la riduzione delle sedute operatorie (ed allungamento delle liste di attesa) e soppressione delle attività ambulatoriali. Gli anestesisti cavesi hanno inviato una lettera ai dirigenti dell’Azienda Ospiedaliera ed Universitaria Ruggì D’Aragona e al capo del dipartimento, in cui precisano che questa decisione è stata presa senza chiarire i criteri di mobilità e la suddivisione di partecipazione dei diversi presidi è iniqua e non proporzionale al numero dei dipendenti dei diversi ospedali.

 

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