Castellammare di Stabia. Scatta la denuncia per i gatti scomparsi e le false adozioni

Colonie feline ridotte sempre di più. Gatti randagi spariti all’improvviso. Decine di cuccioli ma soprattutto animali di media età e anziani di cui si sono perse le tracce nel tempo. La denuncia è degli animalisti dell’Adda, che all’ennesimo caso di gatto scomparso dal centro, non solo dalle periferie, hanno deciso di chiedere ancora una volta l’intervento delle forze dell’ordine. Una richiesta necessaria e urgente, come raccontano i volontari guidati dalla guardia zoofila Rosaria Boccaccini, da trent’anni sul territorio stabiese, per arginare il fenomeno della riduzione delle colonie. Sui boschi di Quisisana come all’ex Colonia ferrovieri, dietro la scuola media Stabia e nei pressi della scuola Carducci, nelle ultime settimane non si contano più le assenze di gatti stanziali, conosciuti e amati da tutti e curati dall’associazione a difesa degli animali.

“Sono diventati tanti, troppi gli animali di cui non sappiamo più nulla – spiega una volontaria – nell’intero comprensorio i gatti in libertà spariscono da anni, ma negli ultimi mesi la situazione è peggiorata, non sappiamo più dove cercarli, ma di certo non sono più in città». Animali accuditi da sempre dagli animalisti, probabilmente prelevati nottetempo da pseudo animalisti, come sottolinea la responsabile Adda della provincia a sud di Napoli. «È impressionante come non solo in aree lontane dal centro abitato, ma in quartieri popolosi si ripetano sparizioni periodicamente, centinaia e centinaia – precisa la presidente Boccaccini – c’è la mano dell’uomo dietro ogni singola scomparsa, probabilmente le stesse persone che continuano a inventarsi staffette e adozioni fuori regione, ma le cui buone intenzioni non sono riconosciute, vista la modalità di consegna e raccolta gatti per strada. Siamo amareggiati, preoccupati, senza parole e vorremmo che le istituzioni intervenissero per darci una mano, finalmente dopo anni di silenzio”.

Un appello che si unisce a quello che riguarda i cani senza padrone, che allo stesso modo vengono abbandonati e poi messi in viaggio per chissà quale fantomatica meta del nord Italia, come sottolineano da anni i tutori degli animali senza casa. «I randagi sono animali tutelati per legge e affidati al sindaco, ma finora non abbiamo avuto modo di confrontarci o cominciare una collaborazione con il primo cittadino – aggiungono i volontari – sono anni che si parla di un canile, di una sterilizzazione a tappeto, di controlli, monitoraggio e invece al microchip ed alla sterilizzazione provvediamo solo noi senza fondi, e grazie alla buona volontà di quanti amano gli animali, senza se e senza ma. Una città vivibile è anche una città che cura il suo verde i suoi animali e non solo i suoi cittadini, dobbiamo crederci e chiederlo a gran voce”.

Il Mattino

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