Carte prepagate, breve confronto tra Hype e N26

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    Il 2020 si può dire sia stato l’anno delle carte prepagate. Nell’anno ormai agli sgoccioli, infatti, si è assistito ad un vero e proprio boom di queste carte che hanno letteralmente rivoluzionato il mondo della gestione delle finanze personali.

    Tra le maggiori protagoniste di questa autentica rivoluzione digitale della gestione del denaro spiccano Hype vs N26 (Banca tedesca fondata nel 2015).  Due prodotti simili, ma nella sostanza profondamente differenti.

    A partire dalla tipologia che sta alla base del prodotto. Mentre Hype, infatti, è una carta di credito ricaricabile appartenente al circuito Mastercard e con un suo IBAN vero e proprio, N26 è, al contrario, un autentico conto corrente con IBAN e anch’esso con carta di credito del circuito Mastercard.

    In entrambi i casi l’apertura sia della carta Hype che del conto N26 è veloce, semplice e sicura. Si fa tutto tramite il sito internet o, ancor meglio, attraverso le app proprietarie dedicate ai due prodotti. Le stesse app che permettono anche di consultare il saldo della carta Hype o quello del conto corrente N26.

    Attive anche le notifiche push in entrambi i casi e tutti i sistemi di sicurezza per proteggere gli utenti dalle possibili (e sono sempre di più) frodi che si possono incontrare online. Ma veniamo ora alle differenze più sostanziali.

    La più evidente è quella che sta alla base dei due prodotti: Hype, come già detto, è una carta di credito ricaricabile dotata di IBAN. N26, invece, è un vero e proprio conto corrente dotato di IBAN e di carta di credito.

    Un’altra differenza risiede nella tipologia di servizi che è possibile pagare con le rispettive carte. Hype, che di base è un prodotto italiano, permette infatti di pagare bollettini postali, MAV, RAV e ricaricare il credito telefonico. Tutte operazioni che non sarà possibile, invece, effettuare con N26 in quanto, essendo tedesca, non ha siglato alcun accordo con fornitori italiani. Niente bollette e credito telefonico, quindi, per i titolari di N26.

    Ma la differenza più importante che favorisce un distacco netto tra i due prodotti è nei costi.  N26, nelle sue funzionalità di base non ha alcun limite di operatività. Largo spazio, quindi, a versamenti e prelievi. I primi possono essere eseguiti tramite bonifico SEPA, versamento presso gli sportelli abilitati CASH26 (al momento in cui scriviamo nei soli supermercati PAM) o tramite i conti di altri utenti N26. Gratuite saranno le operazioni di prelievo in Euro presso gli sportelli ATM. A pagamento saranno, invece, le operazioni di prelievo all’estero, alle quali saranno applicate commissioni pari all’1,7%. Gratuite sono anche le operazioni di prelievo e versamento con Hype in Italia, che, però, nella sua formula base (costo mensile zero) permette un massimo di ricariche pari a 2500 euro nell’anno solare.

     

    Dove la sfida Hype vs N26 viene vinta da quest’ultima è, però, sulle operazioni estere. N26 non prevede alcuna commissione per acquisti in negozio in valuta diversa dall’euro. Hype, invece, in una simile circostanza addebita il 3% per la conversione.

    Infine, entrambe le carte prevedono dei piani di carattere più professionale. Hype Plus prevede un canone di 1 euro al mese con operazioni illimitate e la possibilità di usufruire di sconti dei partner. N26 conta invece su un canone di 9,90 euro con prelievi gratuiti in tutto il mondo, un pacchetto assicurativo Allianz e sconti e offerte dai partner. Con un canone di 16,90 (conto N26 Metal) vengono inoltre offerti accessi a esperienze esclusive e un supporto clienti dedicato.

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