Vignola (M). Rocca, Sala degli Anelli, Sala delle Colombe. ALESSANDRO MORESCHINI

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    Articolo di Maurizio Vitiello – LA ROCCA DI VIGNOLA (MO) OSPITA L’ARTE CONTEMPORANEA DI ALESSANDRO MORESCHINI.

    LA ROCCA DI VIGNOLA OSPITA L’ARTE CONTEMPORANEA DI ALESSANDRO MORESCHINI.

    Fino al 26 aprile 2020 la Fondazione di Vignola ospita “Ora più rada ora più densa. Architetture dell’immaginario”, una rassegna di arte contemporanea a cura di Lucia Biolchini tra le mura della storica Rocca.
    Dopo Marina Fulgeri e Sabrina Muzi, partita sabato 14 dicembre 2019 e fino al 2 febbraio 2020 ci sarà la mostra di Alessandro Moreschini, prima dell’ultima tappa con Linda Rigotti e Giorgia Valmorri.
    Il terzo appuntamento della rassegna curata da Lucia Biolchini e realizzata dalla Fondazione di Vignola tra le mura della maestosa Rocca di Vignola, Beata Solitudo di Alessandro Moreschini, è stata inaugurata sabato 14 dicembre 2019, alle ore 16.00.
    La curatrice precisa: “Come già denunciava Gillo Dorfles esponendo il concetto di Horror Pleni, è necessario contrastare la stratificazione traboccante di informazioni e Moreschini proclama il suo intento artistico attraverso un percorso espositivo tracciato da elementi essenziali”.
    Le decorazioni delle tre sale al piano terra vibrano con la pittura certosina e meditata di Moreschini proposta su superfici inaspettate: le chiavi inglesi di Ora et Labora perdono la loro funzione per elevarsi a fine decorazione di un tappeto orientale, e sono contrapposte simmetricamente a un video immateriale sul pavimento, a uno spazio di assenza abitato dalla lenta costruzione di una architettura del tempo.
    Nella sala centrale, a sovraintendere il delicato passaggio tra reale e virtuale, i quattro Buddha di Meditate azioni sull’acqua che, come le stagioni, nutrono con l’acqua il fluire dell’atto creativo.
    Carmen Vandelli, Presidente della Fondazione di Vignola, segnala: “Le decorazioni delle Sale delle Colombe, degli Anelli, dei Leoni e dei Leopardi saranno amplificate da questo intervento di arte contemporanea che ha come intento quello di annullare il divario temporale con l’antico e di portare la Rocca ad essere uno spazio vivo e pulsante, un luogo che, come ci ricorda Calvino, non si può smettere di cercare”.

    La mostra Beata Solitudo rientra in ART CITY 2020, il programma di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera, con la direzione artistica di Lorenzo Balbi e il coordinamento dell’Istituzione Bologna Musei.

    Info:
    Sede: ROCCA DI VIGNOLA – Piazza dei Contrari 4 41058 Vignola (MO) Uffici: Via L.A. Muratori 3 41058 Vignola (MO) • Tel. 059/76.59.79 Fax 059/76.59.51 E-mail: info@fondazionedivignola.it • fondazionedivignola@pec.it

    Ora più rada ora più densa Architetture dell’immaginario a cura di Lucia Biolchini
    Alessandro Moreschini – Beata Solitudo
    Inaugurazione: 14 dicembre alle ore 16.00 Periodo: 14 dicembre 2019 – 2 febbraio 2020 Orari: dal martedì alla domenica 9.00-13 / 15.30 – 18.00
    Chiuso il Lunedì Rocca di Vignola, Piazza dei Contrari, 4, Vignola (Modena)
    tel. 059.775246 – info@roccadivignola.it www.roccadivignola.it www.fondazionedivignola.it
    In collaborazione con Wunderkammer associazione culturale www.dislocata.it
    Assicurazioni AGE Broker

    Alessandro Moreschini – BEATA SOLITUDO 14 dicembre 2019 – 2 febbraio 2020 Sala degli Anelli Sala delle Colombe

    “O beata solitudo, o sola beatitudo”, recita il verso che domina il chiostro del convento sull’isola di San Francesco del Deserto, come un invito a sottrarci alla mondanità. Per Alessandro Moreschini l’obiettivo è quello di ritrovare una condizione per orientarci nell’“inquinamento immaginifico” prodotto dall’Horror Pleni, termine coniato da Gillo Dorfles che “corrisponde all’eccesso di rumore sia visivo che auditivo che costituisce l’opposto di ogni capacità informativa e comunicativa”.
    La pittura di Moreschini è certosina e meditata, svolta nei lunghi tempi richiesti dalla meticolosità con cui viene eseguita su superfici inaspettate: con Ora et labora nella Sala delle Colombe l’artista trasforma l’equivoco di percezione in una volontà progettuale, “una leggera, garbata, subdola insinuazione di un contropotere, volto a riscattare quelle rudi sembianze” (Renato Barilli).
    Chiavi inglesi che perdono la loro funzione per elevarsi a fine decorazione di un tappeto orientale, amplificando le decorazioni della stanza.
    Nella Sala degli Anelli fa da contrappeso l’assenza che si concretizza in un’opera immateriale ma definita e strutturata in un’operazione spaziotemporale che apre a nuove possibilità percettive.
    Il video che si compone sul pavimento non si configura certo come “opera” intoccabile, ma invita a lo spettatore a farne parte.
    A sovraintendere la costruzione di questa architettura del tempo e il delicato passaggio tra reale e virtuale, le quattro figure di Meditate azioni sull’acqua, quattro Buddha a occhi chiusi che, come le stagioni, nutrono con l’acqua il fluire dell’atto creativo e la volontà di distruggere l’orrore dato dal pieno.

    Alessandro Moreschini (nato a Castel S. Pietro Terme nel 1966) vive e lavora a Bologna.
    Ha conseguito la Laurea D.A.M.S. (Storia dell’Arte) Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università degli Studi di Bologna.
    Moreschini utilizza diversi supporti con i quali realizza opere dove la superficie dipinta si traduce in texture iperdecorativa e cromatica nel tentativo di evidenziare la caduta dei limiti culturali del nostro canone estetico occidentale. La sua meticolosa e sorprendente tecnica pittorica, lo caratterizza per la preziosità delle raffinate tessiture cromatiche.
    Alla base della sua ricerca artistica c’è la considerazione che la società contemporanea si caratterizza sempre più per una generale estetizzazione della vita quotidiana a svantaggio della precedente preoccupazione di etizzazione della vita sociale.
    In altri termini come ha affermato il sociologo francese Yves Michaud l’interesse per il bello in tutte le sue forme (estetica) permeerebbe tutti gli ambiti della nostra vita assopendo la nostra responsabilità sociale e l’impegno civile (etica).
    Tra i principali progetti personali e collettivi: L’ultimo Espaliú (2019) Accademia di Spagna, Roma; NFW. Un libro, un film, una mostra (2019) Galleria Beatrice Burati Anderson, Venezia; NewFaustianWorld (2018) MACRO Auditorium, Roma; Roberto Daolio, Vita e incontri di un critico d’arte attraverso le opere di una collezione non intenzionale (2017) MAMbo, Bologna; Bologna dopo Morandi 1945-2015 (2016) Palazzo Fava, Bologna; Italia/Oriente (2015) residenza d’artista, Ashram Joytinat, Corinaldo (AN); Punti di vista e non di fuga (2015) Dislocata, Vignola (MO); In Itinere (2014) CDRAV/MACRO, Roma; //:(TT)+U=Think The Unthinkable (2013) e When (Italian) Responsibilities Become Form (2012), Galleria Oltre Dimore, Bologna; Il Gran Teatro Ceramico (2008) MIAAO, Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi, Torino; /Seconds issue 09 Vanishing point (2008), The Wharf Road Project/V22, Londra; /Seconds issue 07 sci-fi, utopia, roadside picnics (2007), Redux Projects, Londra; Giovane Arte Europea (2003), Castello Visconteo, Pavia; Sharjah International Biennial 6th (2003), Sharjah Art Museum, (UAE); Romagna/Kassel (1998), Galleria d’Arte Contemporanea V. Stoppioni, Santa Sofia (FC); Quotidiana, Luoghi d’Origine (1997) Galleria Civica Cavour, Padova; Officina Italia (1997), Galleria d’Arte Moderna di Bologna e altre sedi; Lab. 1.2-T.I.N.A. There is no alternative (1997), ViaFarini, Milano. http://www.alessandromoreschini.it

    Da seguire.

    Maurizio Vitiello

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