Sophia Loren con Lina Wetmuller premiata a Capri

Solo due mesi fa, sul palco dei Governors Awards a Los Angeles, Sophia Loren aveva festeggiato con un abbraccio e un discorso affettuoso l’Oscar alla carriera dell’amica Lina Wertmuller. E ora, il prossimo 30 dicembre, l’attrice famosa nel mondo e la regista che l’ha diretta in tanti film memorabili, si ritroveranno insieme per un’altra straordinaria occasione. Sarà Lina, infatti, a consegnare a Sophia il premio più prestigioso di «Capri, Hollywood», il festival organizzato e diretto da Pascal Vicedomini che da ventiquattro anni fa da ponte tra le personalità e l’industria del cinema italiano e hollywoodiano. Il Legend Award che la Loren riceverà ad Anacapri nel corso del galà più luminoso dell’intera manifestazione avrà, tra le altre cose, il merito di riannodare i fili di un rapporto mai veramente interrotto con l’isola azzurra, dove sessant’anni fa la diva girò con Clark Gable «La baia di Napoli», consolidando la sua nascente fama internazionale.
Vicedomini non nasconde la grande soddisfazione per aver messo a segno un colpaccio. Dice: «Sognavo da anni di portare Sophia Loren a Capri, avercela fatta dopo le belle emozioni vissute a Los Angeles nei giorni dell’Oscar onorario a Lina Wertmuller equivale a chiudere un cerchio. Per noi tutti è il modo migliore di entrare nel venticinquesimo anniversario del festival. Che è nato nel segno di Lina, «chairperson» della prima ora, ha festeggiato con lei al San Carlo il ventennale e ora si prepara alle nozze d’argento avendola ancora al suo fianco».
Cittadina del mondo, icona di bellezza inarrivabile, simbolo dell’italianità più affascinante, Sophia Loren ha sempre portato Napoli e la Campania nel cuore. Della sua terra, dei ricordi di bambina a Pozzuoli, dei sapori e dei profumi della fanciullezza si è sempre fatta scudo e corazza. Torna ogni volta che può, vuoi per un film (a proposito, ne ha appena girato uno con la regia di suo figlio Edoardo, «La vita davanti a sé»), vuoi per una visita ai luoghi che le sono cari o per un premio che va ad arricchire una collezione da Guinness dei primati. A Capri arriva anche sull’onda di un legame profondo con la Wertmuller che la diresse per la prima volta quarant’anni fa in «Fatto di sangue tra due uomini per causa di una vedova…». Da allora non si sono mai perse di vista, incontrandosi in tante altre occasioni professionali e il sodalizio tra loro è inossidabile. Pascal, come ha convinto donna Sophia ad accettare l’invito caprese? «Il fatto che ci fosse anche Lina è stato fondamentale. Certo, Capri è sempre un palcoscenico pazzesco, ma l’emozione vissuta a Hollywood era ancora calda e questo ha fatto la differenza».
Con il patron della manifestazione festeggiano un ambasciatore del festival come Tony Renis («stiamo per accogliere sull’isola la leggenda di tutte le leggende») e Tony Petruzzi, presidente dell’Istituto Capri nel Mondo («quello a Sophia sarà il primo di una lunga serie di Legend Award al femminile, come auspicato da Lina»). Vicedomini molto si è speso a Los Angeles, negli ultimi anni, perché il sogno di un Oscar alla prima donna regista candidata dall’Academy, nel 1977 con «Pasqualino Settebellezze», diventasse realtà. E ha lavorato perché alla cineasta con gli occhiali bianchi venisse dedicata una stella sulla Walk of Fame, la strada delle celebrità, proprio accanto a quella dell’amico Ennio Morricone. Che cosa ricorda in particolare, di quei giorni di festa? «Sono stato travolto da Lina, che ha tenuto banco per tutta la cerimonia dell’Oscar con grande verve, seducendo la platea. La sua idea di dare finalmente al premio un nome femminile ha avuto applausi a scena aperta. Accanto a lei la Loren è stata come sempre maestosa e incantevole». E ha già deciso cosa dirà, la sera del 30 dicembre? «Solo a pensarci tremo per l’emozione. È stato bello lottare per l’Oscar a una grande donna che a volte l’Italia ha trascurato, rivendico il lavoro fatto e lo rifarei altre cento volte. A vedere Lina e Sophia sul palco una accanto all’altra avevo le lacrime agli occhi, l’idea di ritrovarle insieme a Capri è una gioia immensa. Per il festival, per l’isola e la Campania tutta, per il nostro Sud, per le donne che meritano il meglio, per il talento che non ha età e non si fa condizionare dal tempo che passa. In una parola, per i valori che Capri, Hollywood sa veicolare, accanto al glamour».

Titta Fiore – Il Mattino

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