Scala, sulla questione valloni protesta la minoranza: solo un tavolo tecnico con Comunità Montana e il comune di Atrani

Dopo tante sollecitazioni sulla questione valloni del gruppo Progetto Scala, è arriva finalmente una risposta da parte del sindaco Luigi Mansi. Il primo cittadino del borgo più antico della Costiera, nella nota inviata ai consiglieri Antonio Ferrigno, Massimiliano Bottone e Gerardo Apicella (per completezza vedi post sotto), ha rivelato che “provvede continuamente e puntualmente a segnalare la situazione dei valloni demaniali esistenti sul territorio del Comune di Scala”, aggiungendo che “si è provveduto ad attuare numerosi interventi di somma urgenza sotto l’alta sorveglianza del Genio Civile competente e su disposizione della Regione Campania, malgrado le esigue risorse strumentali ed economiche.”

Mansi inoltre scrive che “non può essere assolutamente addebitato al solo Comune di Scala la sorveglianza degli alvei demaniali, in quanto ricadenti anche nei territori dei comuni limitrofi (ovvero Atrani e Ravello)“. Il sindaco, inoltre ha riferito di essersi fatto promotore di un tavolo tecnico e politico sulle briglie del Torrente Dragone e sulla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere idrauliche, in cui erano presenti solo il Comune di Scala, la Comunità Montana e il Comune di Atrani. I consiglieri di minoranza, dopo aver appreso tali notizie, hanno commentato così la situazione sulla pagina Facebook:

Con riferimento alla nostra richiesta sullo stato dei valloni e sulla manutenzione del territorio montano comunale, pubblichiamo di seguito la risposta del Sindaco.

Ovviamente, lui afferma che è stata garantita la massima “attenzione” ma non ci è stata fornita alcuna documentazione attestante questi “costanti” controlli, sopralluoghi e lavori di manutenzione, come invece da noi espressamente richiesto.

Quindi, continuiamo ad aspettare che tali documenti ci vengano forniti a dimostrazione di quanto affermato.

Ma quello che più ci colpisce è che il Sindaco, quale Presidente della Comunità Montana, in tutti questi anni, a tutela del territorio dal rischio idrogeologico, si è fatto promotore, SOLO NELL’OTTOBRE 2018 (dopo le nostre prime segnalazioni), di un tavolo tecnico, cui erano presenti soltanto il Comune di Scala, la Comunità montana (quindi lui stesso) ed il Comune di Atrani.
Non ci sembra un risultato di cui andare fieri…

Anzi ci domandiamo: è questa la considerazione di cui gode la Comunità montana tra gli altri enti locali?
Dopo di ciò, come detto dal suo stesso Presidente, la Comunità montana non ha fatto più alcuna ulteriore attività tesa a prevenire il dissesto idrogeologico, che rappresenta, come ben noto, un problema di gravità altissima…

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