Ringhioday Oggi (ore 18) al San Paolo contro il Parma il debutto in panchina di Ringhio davanti al presidente De Laurentiis

Sarà la 35esima sfida tra Napoli e Parma in Serie A. E’ l’edizione numero 18 in casa azzurra.

Questo il bilancio dei 17 precedenti al San Paolo: 9 vittorie azzurre, 4 pareggi e 4 successi del Parma.

Ultima vittoria del Napoli al San Paolo contro il Parma in Serie A:
 
26 settembre 2018 – Napoli v Parma 3-0
Ultimo pareggio del Napoli al San Paolo contro il Parma in Serie A:
 
23 dicembre 2000 – Napoli v Parma 2-2
Ultima sconfitta del Napoli al San Paolo contro il Parma in Serie A:
 
23 novembre 2013 – Napoli v Parma 0-1

Parte l’era Gattuso, l’obiettivo è l’Europa e lui lo ha ribadito con forza alla squadra: «Io ci credo»

34 Precedenti tra Napoli e Parma In Serie A le due squadre si sono incontrate 34 volte: 15 vittorie del Napoli, 7 pareggi e 12 successi del Parma. A Napoli solo 4 vittorie del Parma.

3 Gare senza vittorie al San Paolo Il Napoli non vince da tre partite casalinghe in serie A (due pareggi e una sconfitta): non arrivano a quattro gare interne senza successi dal marzo del 2010

Due soli precedenti, l’anno scorso, tra Gattuso allenatore e il Parma: un pareggio in Emilia e una vittoria del tecnico calabrese, che guidava il Milan

Noi siamo quello che scriviamo: «E io alleno i vostri sogni». Che in realtà sono anche i suoi, un uomo che ha cominciato ad attraversarli da domenica mattina, quando ha capito che Napoli gli avrebbe spalancato le porte per cercare d’uscire dall’inferno e ritrovarsi in paradiso.

La strada è lunga, però ventitré tappe sono sufficienti per credere in se stesso, provando a prendersi il meglio dal “maestro” dal quale raccoglie l’eredità. Mica è semplice vivere da Rino Gattuso, ora, nelle stanze di Castel Volturno, consapevole di occupare lo spazio e il tempo che sono appartenuti, sino a martedì mattina, a Carlo Ancelotti: però questa è la vita e questo è pure il calcio e da ieri sera, nel ritiro (un classico, quando le partite non sono in notturna) ha cominciato a vestirsi da “Ringhio”, andando a confessarli tutti assieme ed anche appassionatamente: «Penso sia opportuno dare indicazioni alla squadra e non al singolo». Per conoscersi, forse è sufficiente rileggersi o appoggiarsi sui pensieri spettinati del proprio passato: ma quando Gattuso s’è laureato, al Master di Coverciano, nel 2014, s’è tuffato su se stesso, in un “bignami” della propria autobiografia in cui ci fossero le linee guida della sua nuova esistenza. «Luci e ombre nel percorso della carriera di un allenatore».

RIUNIONI. Luci, ombre ma anche aria da respirare nel verde dell’erba ch’è diventata più verde e che per un’ora e quaranta minuti al giorno, sistematicamente, serve per assaporare il gusto di un’impresa difficile e però non ancora impossibile, da inseguire assieme: «Io ci credo e penso ci crediate anche voi». Non sarà semplice, perché pure le statistiche non arrivano in soccorso: negli ultimi quindici anni, dunque nell’era dei tre punti, solo quattro squadre e tre allenatori sono riusciti a qualificarsi per la Champions, con un distacco di otto punti dal quarto posto.

STATISTICHE. E affinché il Napoli sia il Milan di Allegri (2012-2013, meno 12 alla tredicesima) o l’Atalanta di Gasperini della stagione passata (meno nove dopo nove giornate) o la Juventus di Allegri del 2015-16 (meno nove alla decima) o l’Udinese del 2010-11 di Guidolin (meno otto alla diciassettesima), sarà indispensabile cominciare in fretta a vincere, sin dal Parma, per poi planare su Reggio Emilia, domenica prossima, per acquisire consapevolezza. «Noi non siamo da settimo posto».

LA TELECAMERA. Cento minuti sono tanti e poi anche pochi, perché la bulimica voglia di buttarsi in campo e le esigenze moderne richiedono altro: c’è una telecamera, e rientra nell’eredità di Ancelotti, che sta puntata sul campo, che scruta nell’anima e nelle diagonali difensive e lascia che poi tutto resti lì, per studiare il Napoli, per correggerlo a modo suo, per intervenire sulle linee di passaggio, nello sviluppo della manovra offensiva. Il Grande Fratello è ormai nel calcio, da un bel po’, e quella “spia” luminosa introdotta a Castel Volturno da Ancelotti per sostituire il drone di Sarri e le sue prospettive ritenute troppo strette, è divenuto (anche) il suggeritore di Gattuso, che al San Paolo s’avvia per la sua prima recita: «Non abbiamo più tempo da perdere».

C’E’ DELA. In una serata così, gelida e anche un po’ malinconica, con uno stadio più vuoto che pieno – saranno in venticinquemila o giù di lì – il Napoli ritroverà di nuovo De Laurentiis a guardarlo dalla tribuna autorità: ha “fatto” due allenamenti anche lui e sa che stanotte c’è l’ennesimo bivio, stavolta l’ha indicato lui, puntando su Gattuso, che nel momento del congedo con Ancelotti, tra i bruciori di una separazione dolorosa, ha sostenuto (ovviamente) assumendosi ogni responsabilità sulla scelta di quel cambiamento. «È una mia scommessa». Rien ne va plus….

fonte:corrieredellosport

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