Foja a Sorrento, più di un semplice concerto foto

Sorrento (NA) Il concerto dei Foja ieri sera al Teatro Tasso di Sorrento è stato uno dei più belli proposti dalla kermesse “Sorrento Incontra ediz.2019” targata Mvula Sungani e promossa dal Comune di Sorrento, fondamentalmente perché Dario Sansone e i suoi musicisti sanno raccontare, descrivere, e se permettete, poetare i sentimenti intrecciati alle note della loro musica. Il rock dei Foja non graffia, non stride, incide tatuaggi virtuali sulla pelle di chi li ascolta perché dopo il concerto ti restano impresse sulla pelle domande e risposte che saziano. Lo spettacolo di ieri ha ripercorso la storia musicale del gruppo dall’Arte della Felicità alla Gatta Cenerentola. Dario Sansone, Ennio Frongillo, Giuliano Falcone, Giovanni Schiattarella e Luigi Scialdone hanno raggiunto l’affiatamento delle grandi band musicali, l’atmosfera sul palco è gioiosa diventa festosa con il cammeo di Alfonso Bruno. La lirica dei Foja, come quella dei Guappecartò, Gnut e 24 Grana ha contribuito a creare una sensibilità molto tagliente, eclettica, variegata, che secondo me caratterizza in senso positivo una certa cifra stilistica degli sperimentatori napoletani radicali di oggi. Anche perché queste realtà hanno espresso un discorso antagonistico che le lega idealmente alle esperienze contemporanee di altri gruppi di altre realtà italiane e europee, non tanto da un punto di vista di ricerca sonora, quanto da un punto di vista di attitudine, di legame con la realtà, che secondo me è la cosa più importante. In fondo la musica è relazione (con le persone, con gli strumenti, e soprattutto con le idee), e lo è nel senso più profondo: specialmente quando si pone in un’ottica di rottura, lo fa per rompere delle relazioni malate, assoggettate alle logiche produttive, e ricrearne di nuove, gioiose e libere, piene di desideri. Sì, i desideri, il motore di tutto. Alessandro Rak a uno dei suoi personaggi, a proposito dei desideri, farebbe dire che “schiariscono la tenebra”, mentre il piano sequenza staccherebbe sull’autoradio che diffonde le note di “Dimane torna ‘o Sole”, la felicità è vicina, e nun me ‘mporta a chi appartieni.
di Luigi De Rosa

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