Agerola guarda al centrosinistra: Mascolo verso Renzi, per Pisacane idea De Mita

Un pezzo della politica di Agerola, guarda al centrosinistra in vista delle elezioni regionali del prossimo anno, con un occhio agli sviluppi della politica nazionale. Mentre il sindaco del paese dei Monti Lattari, Luca Mascolo, si trova (virtualmente) ancora nel Partito Democratico, l’ex primo cittadino e deputato Michele Pisacane scalpita per una possibile candidatura.

Se Luca Mascolo non ha mosso un passo verso Italia Viva, una sua fedelissima, la segretaria cittadina del Pd Marianna Mascolo, ha partecipato alla Leopolda insieme a gran parte dello staff del sindaco. Questa presenza alla kermesse fiorentina, lascerebbe comprendere un avvicendamento di Mascolo e della sua compagine di governo al neonato movimento, fondato dall’ex premier Matteo Renzi.

Nonostante gli evidenti segnali di adesione, tiene sempre banco il quadro politico campano in prospettiva elettorale: le elezioni regionali sono dietro l’angolo e si attende la scesa in campo del movimento renziano. Intanto Maria Elena Boschi con Elena Bonetti, Gennaro Migliore, Catello Vitiello e Ettore Rosato hanno presentato Italia Viva a Napoli e sperano di fare proseliti: anche l’ex europarlamentare Nicola Caputo ha sposato il progetto politico di Matteo Renzi.

Michele Pisacane punterebbe invece sul figlio Salvatore per le prossimi regionali. Nelle intenzioni dell’ex deputato ci sarebbe l’idea di aderire al progetto politico centrista di Ciriaco De Mita e Cirino Pomicino, intenzionato a recuperare i valori della Democrazia Cristiana.

Il figlio di Pisacane sembra ormai aver abbandonato il percorso politico che lo ha legato all’ex Forza Italia Giovanni Toti e al suo movimento Cambiamo: anche se la collocazione non è ancora certa, i suoi trascorsi politici del giovane avvocato potrebbero ricondurlo verso una forza centrista, provenendo dal Centro Democratico di Bruno Tabacci e mostrando simpatie per l’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.

Il quadro politico resta ancora molto incerto e si guarda con interesse all’appuntamento elettorale in Emilia Romagna di febbraio, per capire lo stato di salute dei forze politiche in campo. Il Partito Democratico non sembra più avere l’appeal di una volta, logorato dalla sconfitta in Umbria a braccetto con il Movimento Cinque Stelle e dalla compartecipazione al governo.

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