“Vi racconto Tramonti: Storie del Popolo”, la memoria storica ai tempi dei social

I social network se utilizzati per il loro scopo principale, ovvero trovare persone e condividere esperienze, possono diventare uno strumento potente per costruire la memoria storica collettiva di un territorio. Esemplare di questo utilizzo è il lavoro che stanno realizzando dei giovani di Tramonti, a partire dall’iniziativa di Teodoro Giunchiglia, che da circa tre anni sta conducendo delle interviste per portare alla luce la storia del proprio paese, attraverso la voce dei suoi protagonisti. Teo ha iniziato la raccolta “Vi racconto Tramonti: Storie del Popolo” a partire dal suo borgo, quello di Gete, spinto da una voglia di esplorare le proprie origini, di andare oltre la lettura della documentazione esistente e le fonti consultate al comune o in parrocchia.

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Teo ha praticamente intervistato le persone dell’intera frazione, traducendo i racconti in post, condivisi sul profilo personale e sui gruppi di Facebook che hanno avuto successo, infatti sono in tanti che si sono offerti di dare un proprio contributo a queste storie di vita. Questo iniziativa ha innescato un processo, da cui sono emerse notizie sui mestieri, le tradizioni e la vita contadina ed il vissuto di esperienze “traumatiche” come la Seconda Guerra Mondiale o l’alluvione del 1954: queste ricerche sulla memoria biografica degli anziani di Tramonti, ha raggiunto anche i tramontani che in passato hanno lasciato il paese, con il questionario redatto da Teo che ha valicato digitalmente i confini del comune costiero, per arricchire ancora di più la raccolta d’interviste.

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Intorno a queste pubblicazioni di Teo si è creato un seguito, una comunità di persone, che nel loro piccolo forniscono informazioni preziose, che consentono di ricostruire in profondità, i fatti, le storie e i luoghi della Tramonti che fu. L’iniziativa ora sta avendo maggiore diffusione, infatti Teo ha intervistato gli abitanti di Ponte e Campinola, riuscendo a coinvolgere altri giovani: nel borgo di Cesarano, Federico Ferrara, Giuseppe Amatruda e Fiorenzo Amatruda hanno già iniziato le interviste, ed a loro si uniranno Manuel Giordano e Christian Giordano con le storie della frazione Pietre. Un vero e proprio laboratorio di storia a cielo aperto, cominciato impugnando penna, blocco note e fotocamera, si sta evolvendo in un’opera appassionata che auspico possa trasformarsi in un saggio.

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