Pioli,voglio un grande Milan

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Stefano Pioli, 54 anni, è alla sua seconda panchina con il Milan lapresse

Il tecnico condivide lo sfogo del dt e stabilisce le regole

Pioli: milan, ora ti voglio unito «Non ho fatto promesse, gioca chi lo merita. Non prendo parte a processi social o mediatici»

Solitamente prudente e diplomatico, ieri Stefano Pioli, presentando la difficile sfida dell’Olimpico contro la Roma, ha preso posizioni forti e chiare. La prima riguardo allo sfogo di Maldini. «Tutti qui al Milan sanno che il club ha certe ambizioni – ha detto – Nessuno di noi può permettersi il lusso di aspettare 10 anni. Sappiamo di poter fare bene, Maldini ha fatto dichiarazioni lucide spiegando il momento». Quindi Pioli sta con Maldini, anche perché la durata del suo contratto biennale è legato a una clausola molto precisa: sarà valido fino alla scadenza solo se il suo Milan conquisterà quest’anno, come minimo, la partecipazione all’Europa League. Quindi bisogna fare qualcosa di buono… Come quasi tutti gli allenatori (a maggior ragione quelli che l’hanno preceduto qui al Milan…) Pioli ha voluto, da subito, «resettare» il recente passato. Ma i tifosi rossoneri, in realtà, hanno festeggiato l’ultimo Scudetto nel 2011 (con annessa Supercoppa d’Italia), hanno assistito all’ultima partita ufficiale di Champions League l’11 marzo 2014 (Atletico-Madrid 4-1, allenatore Seedorf) consolandosi con la Supercoppa d’Italia strappata (23 dicembre 2016) da Montella alla Juventus di Allegri.

SUSO OK. Stefano Pioli ha voluto lanciare un messaggio altrettanto chiaro e deciso per quanto concerne le sue scelte di campo. In particolare il criticato (non solo dai tifosi) Suso. «Sono subentrato, mi piace molto arrivare dall’inizio – ha spiegato – ma non ho promesso niente a nessuno, non ho scelto neanche un giocatore. Suso sta bene fisicamente. Fin quando darà garanzie di essere migliore dei compagni giocherà, vale per tutti. Sono partiti tutti allo stesso livello. Bisogna analizzare con lucidità e precisione le cose, ma non farsi mai prendere dagli isterismi e drammatizzare la situazione. Non prendo parte ai processi social o mediatici, il nostro gruppo è coeso e unito. Dobbiamo essere una squadra, quando si colpisce un giocatore, si colpisce anche me e tutto il Milan».

PIATEK NO. Le garanzie, invece, non è in grado di presentarle Piatek che anche all’Olimpico questa sera dovrebbe partire dalla panchina nonostante il primo gol su azione proprio contro il Lecce con Pioli in panchina. «Non possiamo permetterci che un giocatore non lavori ad entrambe le fasi di gioco – ha spiegato – Kris sta bene ma non è brillantissimo, se non è ancora al 100% ci arriverà». Anche Paquetà è sotto esame: «Senza palla ha fatto bene, con la palla mi aspetto un giocatore più intraprendente che possa essere pericoloso. Se avesse fatto gol all’inizio contro il Lecce la sua prestazione sarebbe stata valutata diversamente. Rimane un centrocampista, serve intensità e lavoro per tutta la gara».

fonte:corrieredellosport

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