Maiori saluta il “compagno” Andrea Della Pietra

Maiori saluta il “compagno” Andrea Della Pietra, spirato domenica a Roma: a darne il saluto dell’85enne sono stati la moglie Pina, le figlie Virginia e Elisabetta, i generi Fabrizio e Massimo e la nipote Laura. Le sue ceneri dopo la cremazione, saranno portate in Costiera Amalfitana nel cimitero di Maiori.

Della Pietra, sindacalista della CIGL, è ricordato dal decano dei giornalisti della Costiera Sigismondo Nastri, come uno dei riferimenti locali del Partito Comunista Italiano, insieme a Gaetano Vitagliano.

Apprendo ora, da un toccante post della nipote Rita, la notizia della morte di Andrea Della Pietra, avvenuta a Roma alle ore 13.30 di oggi (domenica, ndr). Scrive Rita: “E’ a te che devo la mia feroce curiosità, il mio senso critico e le mie letture. E la convinzione che qualsiasi problema se affrontato razionalmente si può sempre risolvere. […] Se per imparare bisogna salire sulle spalle dei giganti, io posso dire di essere stata molto fortunata”. Ed è proprio così, perché Andrea era dotato di un’intelligenza superiore, alla quale si aggiungeva la voglia mai assopita di sapere, di conoscere, di capire. Aveva la stoffa del leader. Ne avevamo preso coscienza già quando eravamo giovanissimi, poco più che ragazzi.
Lo conobbi tramite Peppino De Luca, figlio del tipografo Andrea, poi artefice dell’azienda grafica e cartaria, a Salerno, che è vanto dell’imprenditoria meridionale. Erano compagni di classe all’Istituto tecnico commerciale di Salerno. Ricordo di essere andato più di una volta, allora, con Peppino, a casa sua a Maiori, in cima al corso Reginna, dov’è la rampa che porta alla chiesa di San Domenico. Insieme decidemmo di dar vita a un giornalino che ebbe per titolo “Ulixes”. Peppino si offrì di stamparlo gratis. Io facevo, a quel tempo, le prime esperienze di lavoro proprio nella sua tipografia ad Amalfi. Recuperai un vecchio cliché con un disegno che raffigurava la nave dell’eroe omerico circondata dalle Sirene e lo affiancai alla testata. La direzione di quel foglio fu affidata a Carmine Conforti, l’indimenticabile Ninuccio, altra figura eccellente della intellighenzia maiorese. Il primo numero uscì in carta rosa. Vi inserii anche delle mie poesie. Peccato che non riesca più a ricordarmi i nomi di quelli che vi collaborarono: sicuramente, Mario Civale e Giuseppe Di Frischia.
Andrea aveva una collocazione politica ben precisa: a sinistra. E piano piano cercò di trasferirla al giornale. Era rigoroso,, rifiutava ogni compromesso. Io militavo nella Dc, non condividevo la scelta di dargli una impostazione ideologica. Finì che mi distaccai dal gruppo. Le nostre strade si separarono. Lui continuò a far politica a Maiori, dove ha avuto un ruolo di assoluto rilievo, io assunsi la responsabilità della segreteria dell’on. Amodio ad Amalfi.
Questo, più di sessant’anni fa. Senza che abbia mai intaccato in me l’ammirazione per le sue qualità professionali, per la sua cultura elevata, per la sua coerenza. La stima. Non abbiamo avuto più occasioni di confrontarci ma quando ci siamo incontrati, sul corso Reginna, anche in questa estate, il saluto che ci siamo scambiati ha continuato a essere schietto, caloroso, sincero.
Con animo rattristato, esprimo sentimenti di vivissimo cordoglio a tutti i familiari.

Proprio a Maiori c’era una forte presenza del PCI, tanto che, come ricorda Sigismondo Nastri, a rendere visita agli iscritti della sezione del paese costiero, fu Palmiro Togliatti nel 1962, il già fautore della “svolta di Salerno” che nel 1944 permise di indicare l’istituzione di un governo di unità nazionale: ad accogliere il segretario con al seguito Nilde Iotti c’era anche il giovane Della Pietra. La sua militanza nel PCI maiorese ha lasciato il segno, tant’è vero che i suoi “compagni” di tante battaglie, gli hanno dedicato un ricordo attraverso una pubblica affissione.

Andrea Della Pietra non è più tra noi.
Carissimo, sapevi sorridere e sognare a 85 anni.
Il tempo ti nutriva una forma superiore di saggezza: nella sezione del P.C.I. eri per noi un punto di riferimento; e adesso già ci sentiamo orfani della tua bontà e del tuo attaccamento a difesa dei più deboli.
Ha nel lavoro mostrato le tue capacità, prima come dirigente di banca e poi come sindacalista impegnato.
Ma Maiori ti ricorderà sempre per l’impegno costante in Consiglio Comunale: con lucidità ti battevi per il lavoro, il benessere, l’equità sociale.
Siamo vicini alla dolce moglie e figlie; nipoti; sorelle e fratello.
Ora giaci nella struttura ospedaliera “Gemelli” di Roma.
Dopo la cremazione, ritorneranno le ceneri al cimitero di Maiori.
Noi, nell’incanto del mattino, scrutando l’orizzonte dal luogo sacro, sentiremo accanto la tua assenza. Parleremo ancora. E così il racconto della vita non avrà mai la parola “fine”.
Ciao, Andrea. I tuoi “Compagni”

 

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