#MADICOSAPARLIAMO MORTE DEL CALCIATORE PIERMARIO MOROSINI ASSOLTI I MEDICI DALLA CORTE DI APPELLO DI PERUGIA
Notizie ANSA – REPUBBLICA
Redazione Sportiva Positanonews
Calcio, assolti i tre medici imputati per la morte sul campo del calciatore Morosini
PESCARA, 11 OTT – Tutti assolti, dalla Corte d’Appello di Perugia, i tre medici Vito Molfese, Manlio Porcellini ed Ernesto Serafini, che erano stati condannati per omicidio colposo in relazione alla morte del calciatore del Livorno Piermario Morosini, deceduto a 26 anni il 14 aprile 2012, dopo essersi accasciato sul prato dello stadio Adriatico durante l’incontro di calcio Pescara-Livorno. La Cassazione aveva annullato la sentenza di condanna, emessa in primo grado dal tribunale di Pescara e confermata dalla Corte d’Appello dell’Aquila, disponendo il rinvio presso la Corte d’Appello di Perugia per un nuovo giudizio.
Il medico del 118 di Pescara Vito Molfese era stato condannato a un anno di reclusione, mentre ai medici sociali delle rispettive squadre, Manlio Porcellini del Livorno ed Ernesto Sabatini del Pescara, erano stati inflitti otto mesi di reclusione ciascuno.
La tragedia avvenne il 14 aprile del 2012 durante Pescara-Livorno di serie B allo stadio Adriatico. I due medici sociali delle squadre e il sanitario del 118 erano stati condannati in primo e secondo grado, ma la Cassazione aveva rinviato il processo alla corte d’appello di Perugia che oggi ha emesso la sentenza di assoluzione
Lo scorso 10 aprile la Cassazione aveva annullato la sentenza di condanna emessa in primo grado dal tribunale di Pescara e confermata poi dalla Corte d’Appello dell’Aquila, disponendo il rinvio presso la Corte d’Appello di Perugia per un nuovo giudizio. Vito Molfese, medico del 118 di Pescara, era stato condannato a un anno di reclusione, mentre ai due medici sociali, Porcellini del Livorno e Sabatini del Pescara, erano stati inflitti 8 mesi di reclusione ciascuno.
Quel 14 aprile 2012, Morosini si accasciò al 29′ del primo tempo. Per primo intervenne il medico del Livorno, poi sopraggiunse Sabatini, a seguire il medico del 118, Molfese. Porcellini praticò un massaggio cardiaco al giocatore al quale fu applicata anche una cannula per la ventilazione. Dopo una disperata corsa in ambulanza, Morosini morì nell’ospedale pescarese. Il decesso, secondo quanto poi accertato dall’autopsia, fu causato da arresto cardiaco dovuto a una cardiomiopatia aritmogena.
In primo grado, il 13 settembre 2016, i tre medici furono condannati dal giudice monocratico del Tribunale di Pescara, Laura D’Arcangelo. In secondo grado, la Corte d’Appello dell’Aquila aveva confermato quasi in toto la sentenza. Secondo la Cassazione, che ad aprile scorso ha rinviato il giudizio a Perugia, le valutazioni espresse nella sentenza di condanna e “poste alla base della ritenuta sussistenza del nesso di derivazione causale tra le condotte dei sanitari e la morte improvvisa del giovane calciatore”, risultavano però “da un lato carenti e dall’altro inficiate da aporie logico-argomentative”.
Gli ermellini osservarono, inoltre, che nella sentenza d’appello “non sono state considerate le condizioni di concitazione e urgenza, in cui si svolse l’azione di soccorso, nella prospettiva della concreta esigibilità di una condotta diversa da parte dei medici”. La corte d’appello di Perugia, accogliendo i rilievi della Cassazione, ha deciso oggi di assolvere i tre medici imputati.