La riforma sulla prescrizione sarà legge. L’Avvocato Alfano: “una bomba nucleare per la giustizia”

Luigi Di Maio ha sciolto tutti i dubbi: la tanto discussa riforma della prescrizione entrerà in vigore tra pochi mesi, il primo gennaio 2020. La legge, che prevede l’interruzione dei termini di prescrizione dopo la sentenza di primo grado, continua a suscitare forti dubbi: per alcuni sarebbe l’unico modo per impedire la prescrizione dei reati dovuta ai tempi eccessivi della giustizia italiana, per altri, al contrario, verrebbe meno l’unico modo in cui l’ordinamento può difendere gli imputati dalla lunghezza dei processi e delle indagini.

luigi alfano intervista

“È una norma di civiltà: se entri in un processo poi si arriva a sentenza” –  Le parole di Luigi Di Maio a Napoli, dove sabato si è svolta la festa per i 10 anni del Movimento 5 stelle, non sembrano lasciare alcun dubbio.

Il testo prevede l’interruzione dei termini di prescrizione dopo la sentenza di primo grado, sia in caso di assoluzione che di condanna e, in altre parole, servirebbe ad evitare che i tempi eccessivi della Giustizia penale provochino la prescrizione dei reati, lasciando i colpevoli impuniti.

Tuttavia, a detta di molti si tratta di una previsione oltre che dannosa, addirittura incostituzionale, considerato che non riduce i tempi troppo lunghi delle indagine dei p.m. (causa principale dell’eccessiva durata dei tempi della giustizia); e rende eterni i processi successivi a quello di primo grado perché, dopo che il reato cade in prescrizione, si perderebbe l’interesse a procedere con un secondo grado di giudizio.

Ecco le parole dell’Avvocato Luigi Alfano per Positanonews. “E’ una bomba nucleare per la giustizia il blocco della prescrizione – dice l’Avvocato Luigi Alfano, il più giovane legale d’Italia Cassazionista – non fa altro che aggravare ulteriormente il processo penale che è già di per sé ingolfato in Italia. Parliamo di qualcosa che comporterà un notevole aggravio di risorse, costi, denaro e soprattutto tempo. I processi dureranno all’infinito e l’imputato si sentirà tale per sempre. Il principio della prescrizione – prosegue l’Avvocato – è un principio di civiltà e salvaguardia giuridica. Siamo alla follia. Un cittadino dovrà vivere con una spada di Damocle sulla testa, senza sapere nella brevità se verrà assolto o no. E questo andrà a discapito degli imputati, così come delle vittime. Si rischia di distruggere delle vite. Si è voluto solo accontentare l’opinione pubblica. In uno stato di diritto tutto ciò non è tollerabile. Siamo davanti a una stortura del sistema e, proprio in virtù di questo, va stimolato il legislatore nel non farla applicare. – in conclusione – C’è bisogno di un decreto attuativo immediato d’urgenza che non faccia scaturire subito l’entrata in vigore a gennaio 2020″.

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