Torre Annunziata . Villa Lembo , legata alla Deiulemar, passa ai debitori

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È uno degli immobili-simbolo della lunga e tormentata vicenda Deiulemar che da sette anni e mezzo turba i pensieri delle quasi tredicimila persone che avevano investito nei bond della compagnia di navigazione oltre 720 milioni di euro. Sulla villa di via Marconi dove abita Giuseppe Lembo, si sono concentrate le attenzioni degli obbligazionisti e soprattutto si sono vissute alcune delle scene più calde dei primi, assai partecipati, cortei di protesta. Oggi quell’immobile, già sotto sequestro conservativo, sta per essere lasciato definitivamente libero. Dopo che un terzo è già finito nelle disponibilità della curatela fallimentare della società di fatto (si tratta della porzione appartenuta a Leonardo Lembo, condannato in via definitiva a 4 anni e mezzo), anche le altre due quote riconducibili alla società Maestrale (una delle tante realtà che ruotavano attorno alla Deiulemar) sono pronte a essere abbandonate dai residenti.
«Si attendono le varie cause di merito per essere acquisita totalmente agli obbligazionisti» spiega Giovanni Pagano, uno dei più attivi tra i creditori e riferimento del comitato Trasparenza e legalità. Ma anche se la liberazione della villa di via Marconi non equivale a liquidità immediata, come del resto è noto prendendo come spunto la complicata procedura per arrivare alla vendita di altri prestigiosi immobili a cominciare dalla vecchia sede di via Tironi, per i risparmiatori questo è un segnale positivo. Tanto che proprio Pagano sottolinea come sia auspicio dei creditori che «lo sfratto venga monitorato e che non vengano asportati quadri di valore o i pastori del presepe (una collezione ritenuta di pregio finita al centro delle attenzione di chi ha predisposto l’inventario dei beni appartenuti agli armatori)». Sta di fatto che questa novità, che per ora non equivale alla liberazione di fatto della villa, ha ridestato grande attenzione tra gli obbligazionisti: «Era ora racconta uno di loro Risultava insopportabile sapere che un bene di fatto sottratto ai nostri truffatori era ancora abitato da uno dei principali artefici di questo crac».
LE CAUSESe la liberazione della lussuosa abitazione di via Marconi ha riacceso gli animi dei creditori, sono però altri i capitoli che più stanno a cuore ai truffati Deiulemar. In attesa che si concretizzi il quarto riparto che dovrebbe portare nelle tasche di ogni risparmiatore il 3,12% di quanto investito si segnalano in merito alcuni ritardi che fanno indurre a pensare che possa esserci anche uno slittamento del pagamento a dopo settembre le maggiori attenzioni sono rivolte alle cause in atto, in particolare a quella intentata al tribunale di Torre Annunziata dalla curatela fallimentare della società di fatto nei confronti della Bank of Valletta. In ballo 383 milioni di euro, quelli già oggetto di un sequestro preventivo e che si ritiene siano transitati su conti attivi presso l’istituto di credito maltese e riconducibili agli armatori. C’è attesa per la decisione del presidente del palazzo di giustizia oplontino in merito alla richiesta avanzata dai legali dalla Bov di ricusare il giudice Valentina Vitulano. Una decisione sulla quale il presidente del tribunale ha posto la riserva dopo l’udienza della scorsa settimana, riserva che potrebbe essere sciolta a breve per consentire la ripresa del dibattimento. Aniello Sammarco  IL Mattino

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