Sorrento. Accusato di violenza sessuale, ristoratore ai domiciliari dopo sei mesi
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Sorrento. Mario Pepe, 57enne ristoratore accusato di violenza sessuale, torna dal carcere e va agli arresti domiciliari a casa perchè viene meno il pericolo di inquinamento delle prove visto che la ventenne di Piano ha testimoniato .
Lo ha disposto il Tribunale di Torre Annunziata davanti al quale Pepe è a giudizio con le ipotesi di violenza sessuale e spaccio di droga insieme alla sua presunta complice, la 23enne sorrentina Chiara Esposito, da subito ai domiciliari, per l’episodio avvenuto nell’autunno 2016 quando , secondo l’accusa, fu data la droga Ghb in un drink offerto alla ragazza ventenne.
I giudici hanno accolto l’istanza presentata dall’avvocato difensore Raffaele Chiummariello che, nei mesi scorsi, aveva più volte invocato i domiciliari per Pepe alla luce dei suoi problemi di salute. Il via libera è arrivato solo adesso, ma per un diverso motivo: il fatto che la presunta vittima, assistita dal penalista Sergio De Simone, sia già stata ascoltata dal Tribunale fa venire meno qualsiasi pericolo di inquinamento delle prove e, dunque, la necessità che il ristoratore resti in carcere. Sulla decisione del Tribunale, rispetto alla quale il pm Emilio Prisco ha espresso parere favorevole, hanno inciso altri due elementi: Pepe si trovava in carcere quasi da nove mesi , 4 dicembre 2018 su misura eseguita dalla polizia, e alle spalle ha un solo precedente che risale addirittura al 1987.