Nata per caso, l’ Autobianchi A112 riportò uno strepitoso successo

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A guardarsi all’indietro, c’è ancora oggi da rimanere stupiti di quanto è accaduto. Nata quasi per caso, l’Autobianchi A112 è stata una delle auto di maggior successo della sua epoca e oggi sta vivendo una seconda giovinezza.

La piccola utilitaria, chic e intraprendente, nasce esattamente 50 anni fa e sarà tra le protagoniste della Modena Motor Gallery del 21 e 22 settembre prossimo. La genesi dell’Autobianchi A112, però, è quanto meno singolare: ingegneri e designer del Lingotto erano rimasti “tramortiti” dal lancio della Mini che, complice dimensioni contenute e design accattivante, spopolava tra i giovani neopatentati italiani. La Fiat doveva quindi correre ai ripari, cercando di recuperare il terreno perso in una delle fasce di possibili acquirenti più interessanti nei “ruggenti” anni ’70.

Nasce così un’auto che ricalca le caratteristiche principali della Mini Minor britannica, ma con un pizzico di “italianità” che non guasta mai. Ne è un esempio il modello Abarth che, forte del suo “surplus” di cavalli, non aveva certo timore a confrontarsi con auto di cilindrata superiore, ma meno agili e scattanti.
La Autobianchi A112 nasce dalla mano di Dante Giacosa. Un nome tutt’altro che nuovo per gli amanti delle auto storiche prodotte dalla Fiat. Si tratta dello stesso ingegnere che ha ideato e progettato il primo, iconico, modello di 500 e molte altre vetture di grande successo del produttore torinese. Rispetto alle altre auto nate in quegli anni in quel di Torino, la piccola utilitaria è un vero e proprio unicum. Si tratta del primo modello di serie ad avere trazione anteriore e motore trasversale, con una cilindrata da 900 cc e una potenza di 44 cavalli.

Bella a vedersi e particolarmente semplice da guidare, la Autobianchi A112 fa immediatamente breccia nel cuore dei giovani automobilisti italiani. La “cotta” per la piccola inglese viene ben presto dimenticata e la vettura “sperimentale” della Fiat conosce un incredibile – e inaspettato – boom di vendite. Un successo che costringe l’impianto produttivo di Desio ad aumentare i ritmi di produzione, così da star dietro a tutti gli ordinativi in arrivo. Alcuni clienti, i più sfortunati, sono costretti ad attendere anche un anno prima di potersi sedere a bordo della loro nuova Autobianchi A112.

Nel 1971 Carlo Abarth mette le mani su quel primo modello per produrre una versione sportiva della Autobianchi A112. Nasce così un piccolo bolide da 57 cavalli, 156 chilometri orari di velocità massima e la capacità di scattare da 0 a 100 chilometri orari in meno di 13 secondi. Niente male, per l’inizio degli anni ’70.

La Autobianchi A112 esce di produzione nel 1986, 17 anni dopo il suo incredibile esordio e dopo aver venduto la bellezza di oltre 1 milione di modelli. Molti di questi circolano ancora oggi sulle nostre strade e sono particolarmente ricercati dai collezionisti di auto d’epoca.

Fonte: Virgilio Motori

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