Napoli -Brescia Le probabili formazioni foto
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Il Napoli è rimasto imbattuto nelle quattro partite di Serie A giocate contro il Brescia grazie a un successo e tre pareggi, dopo aver perso le due sfide precedenti.
Sarà l’arbitro Manganiello di Pinerolo a dirigere Napoli-Brescia.
Napoli-Chievo 2-1 del 8 aprile 2018
Napoli-Frosinone 4-0 del 8 dicembre 2018
Sassuolo-Napoli 1-1 del 10 marzo 2019
Probabili formazioni
Napoli (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Luperto, Ghoulam; Callejon, Elmas, Ruiz, Younes; Mertens, Llorente. All. Ancelotti
Indisponibili: Maksimovic
Squalificati: Koulibaly
Brescia (4-3-1-2): Joronen; Sabelli, Cistana, Chancellor, Martella; Bisoli, Tonali, Romulo; Spalek; Donnarumma, Balotelli. All. Corini
Indisponibili: Ndoj, Magnani, Torregrossa
Ancelotti rivoluziona la formazione. Senza Koulibaly e con Maksimovic acciaccato, accanto a Manolas dovrebbe toccare a Luperto in mezzo alla difesa, con Malcuit e Ghoulam sulle corsie esterne. Allan e Insigne potrebbero riposare, con Elmas e Zielinski pronti a prendere il loro posto. In cabina di regia torna Fabian Ruiz. Davanti Carletto potrebbe dare nuovamente fiducia a Llorente che affianchera’ Mertens
un successo e tre pareggi, dopo aver perso le due sfide precedenti.
Il Brescia ha vinto solo una delle 18 trasferte di Serie A contro il Napoli, trovando sette sconfitte e 10 pareggi; nonostante questo, l’ultimo successo interno dei partenopei nel massimo campionato contro la squadra lombarda risale al gennaio 1987 (2-1).
Il Napoli ha vinto tutte le ultime 13 partite casalinghe di Serie A contro squadre neopromosse e in questo parziale per ben nove volte non ha subito gol.
Il Napoli ha vinto tutte le ultime quattro gare di Serie A giocate domenica alle 12:30, senza subire gol in tre di queste. Il Brescia non ha disputato alcuna gara di massimo campionato alle 12:30 in trasferta.
Due successi per il Brescia in trasferta in questa Serie A: la squadra di Corini ha già ottenuto più vittorie fuori casa in questo campionato (due) che in tutto il precedente in A (2010/11, quando vinse solo una volta lontano dal Rigamonti).
Sconfitta contro il Cagliari nell’ultimo turno di campionato per il Napoli di Ancelotti: i partenopei non registrano due sconfitte di fila nella competizione da ottobre 2016.
Tra le squadre affrontate più di una volta in Serie A, il Brescia è quella contro cui Carlo Ancelotti ha vinto in percentuale meno incontri (18% – 2/11).
Alfredo Donnarumma ha segnato 32 reti delle 79 complessive del Brescia nelle ultime due stagioni, tra Serie A, Serie B e Coppa Italia (il 41%).
Mario Balotelli ha trovato un gol al San Paolo (con il Manchester City, in Champions League, novembre 2011), ma non ha mai timbrato il cartellino nelle sue quattro gare di Serie A giocate in questo stadio.
Arkadiusz Milik non trova la rete in Serie A da otto partite e potrebbe eguagliare il suo digiuno più lungo nella competizione (nove) – tuttavia sono otto le reti dell’attaccante del Napoli in 11 presenze nel massimo campionato contro squadre neopromosse.
Una partita è finita e un’altra è già pronta dietro l’angolo: il turn-over è una necessità, ma va sfruttato con cautela, perché il Napoli ha già dato. Otto cambi a Lecce, otto anche con il Cagliari e cinque (invece) in questo mezzogiorno e mezzo infuocato, in una domenica che s’annuncia climaticamente estiva e che richiede sforzo suppletivo, visto l’orario di inizio: però i dubbi abbondano, in qualsiasi zona del campo, e gli interrogativi si sprecano tra difesa, centrocampo e attacco, mescolati in una rifinitura utilizzata per lasciare motivazioni in chiunque. Luperto o Maksimovic, per dirne uno? Ma anche Younes o Mertens per dirne un altro? E Milik o Llorente per arricchire di pathos la vigilia. Però una traccia di formazione c’è (Meret tra i pali, Di Lorenzo a destra e Ghoulam a sinistra, Manolas in mezzo; Callejon esterno al posto suo, quello di sempre, ed Elmas e Fabian Ruiz in mezzo al campo, con Lozano largo sulla fascia che gli sta più a cuore). Però sarà bello svegliarsi tutti assieme a Castel Volturno, come consuetudine quando si gioca alle 12.30 e anche alle 15, sedersi, prendersi un caffè e chiedersi: gioco o non gioco?
Però stavolta Ancelotti gli ha cucito l’abito addosso, su misura, e nelle rotazioni c’è entrato Lorenzo Insigne, un altro che preferisce giochicchiare secondo antiche conoscenze instillategli da Zeman: si decolla da sinistra, ci si appggia in mezzo, si cerca l’angolo lontano, con la palla a giro. Ma guarda un po’, piace pure al chucky: non ce ne eravamo ancora accorti, ma stiamo entrando in un enorme, fantasioso derby.