Capri, ecco le immagini della liberazione delle tartarughine trovate a Meta – VIDEO/ESCLUSIVA

Sono state liberate le 14 tartarughine che erano state trovate sulla spiaggia di Meta, alcuni giorni fa. L’operazione è partita da Massa Lubrense, a marina della Lobra, dove ha preso parte il comandante della sezione operativa della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia: gli animali sono stati trasportati su un gommone della Guardia Costiera e portate al largo di Capri, dove sono poi state liberate. Nella foto (di A. Maresca), i piccoli esemplari di Caretta Caretta.

tartarughe

La scelta di liberarle a Capri è dettata unicamente da motivi biologici e di salvaguardia della specie. Le tartarughe, appena nate, corrono subito in acqua e usano tutte le loro energie per nuotare e arrivare molto lontano dalla terra ferma, dove ci sono correnti marine che le aiutano a mantenersi lontano dalla costa, cercando così di evitare predatori e pericoli. Sono, per così dire, programmate geneticamente a fare ciò, per una questione di sopravvivenza. Le 14 tartarughine che non sono subito riuscite ad arrivare in acqua e hanno trascorso i loro primi giorni non in mare, hanno già sprecato molte energie e, secondo chi si occupa da decenni di tartarughe, potrebbero non farcela a raggiungere una distanza così importante dalla costa ed essere così ancora più esposte ai pericoli. Questo il motivo per cui saranno liberate direttamente in mare aperto a 15 miglia dalla terra ferma.

Questo il commento del direttore dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, Antonino Miccio: “È un evento del tutto eccezionale che ci riempie di gioia. Ringrazio la Capitaneria di Porto di Meta con il comandante Caputo che é subito intervenuto. Da oltre 10 anni lavoriamo per tutelare questo meraviglioso abitante dei mari. Ne abbiamo salvate circa 160 in 12 anni, stringendo un proficuo rapporto di collaborazione con la Stazione zoologica Dohrn. Avremmo preferito che tutte le tartarughe fossero giunte in mare ma purtroppo qualcuna ha avuto bisogno di assistenza. Ora comunque sono in buone mani e presto saranno messe in acqua dove potranno cominciare la loro vita”.

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