Sorrento. Bici elettriche nell’isola pedonale, intervento di Rosario Lotito del Movimento 5 Stelle

Sorrento. Dopo il restyling di Corso Italia, nel tragitto compreso tra la centrale Piazza Tasso e l’ospedale, il tratto è stato trasformato in isola pedonale continua. Ma sembra che il divieto di transito non sia esteso anche alle biciclette elettriche, sempre più diffuse e che, a differenza di quelle classiche, possono raggiungere delle velocità più elevate e costituire comunque un pericolo per i pedoni. E questo ha dato vita ad una infinita discussione sull’opportunità o meno di interdire l’area pedonale anche alle bici elettriche o lasciarle circolare indisturbate. Sull’argomento ieri è intervenuto anche Rosario Lotito del Movimento 5 Stelle con una nota condivisa anche sui social e che riportiamo integralmente.

“Fermo restante che le biciclette elettriche possono circolare nelle aree pedonali così come stabilisce il comma 1 n. 2 dell’art. 3 del Codice della Strada, che definisce zona pedonale quella “interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie, nonché eventuali deroghe per i veicoli ad emissioni zero aventi ingombro e velocità tali da poter essere assimilati ai velocipedi. In particolari situazioni i comuni possono introdurre, attraverso apposita segnalazione, ulteriori restrizioni alla circolazione su aree pedonali”.

L’articolo 50 del Codice della Strada stabilisce inoltre che “i velocipedi sono veicoli con due ruote o più ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali o di analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano sul veicolo; sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 KW la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare”.

Sono definite biciclette a pedalata assistita quelle biciclette equipaggiate con un motore elettrico e a pedalata assistita, tali biciclette sono provviste di un motore elettrico ausiliario che si attiva esclusivamente quando si azionano i pedali. Il motore, quindi, non sostituisce il lavoro delle gambe ma le aiuta a fare meno fatica. Quindi per la legge non esistono altri tipi di bici elettriche, quelle che vediamo sfrecciare nelle zone pedonali, contromano e nei vicoli sorrentini super affollati, per il codice della strada sono considerati dei motorini e quindi devono per legge e senza alcuna possibilità di deroga essere provvisti della dotazione prevista per i ciclomotori ovvero: casco, assicurazione, patentino o patente AM, età minima 14 anni, certificato di circolazione e targa.

Quindi perché mai a Sorrento le forze dell’ordine non elevano le contravvenzioni previste dalla legge? Come mai i vigili urbani, sempre presenti nelle aree pedonali, non fermano e controllano se tali biciclette sono a norma o fuori legge? Ieri, nella zona del corso Italia chiusa al traffico, una bambina è stata investita proprio da una bicicletta elettrica per fortuna senza gravi conseguenze ma cosa si aspetta prima di intervenire? Il sindaco per legge può introdurre ulteriori restrizioni alla circolazione in aree pedonali, quindi cosa aspetta ad intervenire?

Ecco tutte le multe che le forze dell’ordine possono elevare a chi non rispetta la legge:
• mancanza certificato di circolazione ed immatricolazione: multa di 158 euro e sequestro amministrativo ai fini della confisca del veicolo (art. 97 comma 7 Codice della Strada);
• mancata copertura assicurativa: multa di 868 euro e sequestro amministrativo ai fini della confisca del veicolo (art 193 commi 1 e 2 Codice della Strada);
• mancanza di targa: multa di 79 euro e fermo amministrativo del veicolo per 30 giorni (art. 97 comma 8 Codice della Strada);
• mancanza casco: multa di 83 euro e fermo amministrativo per 60 giorni (art. 171 commi 1, 2, 3, Codice della Strada);
• mancanza patente: multa di 5.110 euro e fermo amministrativo per 3 mesi (art. 116 comma 15 Codice della Strada.

La tutela della salute dei cittadini deve essere una priorità e non una semplice opzione.

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