Mare inquinato i veleni dai fiumi La mappa nel salernitano

Più informazioni su

    Una lunga sequenza di «bandierine» rosse, da Nord a Sud del litorale della provincia di Salerno e pochissime, invece, quelle verdi. Non è un quadro rassicurante quello relativo allo stato di salute delle acque che emerge dalla mappa interattiva dell’ultimo monitoraggio di Goletta Verde di Legambiente. Nel Salernitano, su tredici punti monitorati tra il 14 e il 18 luglio scorsi, dieci sono risultati «fortemente inquinati». Inoltre, per il decimo anno consecutivo, le foci del fiume Irno a Salerno e del torrente Asa a Pontecagnano mostrano «un inquinamento cronico». Ed è un record, «nonostante gli esposti dell’associazione e i controlli delle forze dell’ordine», spiegano dall’associazione ambientalista. A tutto questo, si aggiunge che il 49% dei controlli effettuati l’anno scorso dall’Arpac ai depuratori sparsi per la provincia hanno dato un esito «non conforme».
    LA MAPPA
    Il tour di Goletta Verde ha toccato diverse località del litorale scelte in base al «maggior rischio» presunto di inquinamento. Su tredici punti monitorati lungo la costa salernitana, dieci sono risultati «fortemente inquinati», ossia almeno uno tra i parametri dell’enterococchi intestinali o dell’escherichia coli ha superato il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione. Bandierine rosse, dunque, alle foci del torrente Dragone ad Atrani, del fiume Irno a Salerno, del fiume Picentino a Torre Picentina, tra Salerno e Pontecagnano Faiano, del torrente Asa a Pontecagnano, del Tusciano, tra Pontecagnano e Battipaglia, del canale di scarico in località Marina di Eboli, del rio in via Poseidonia 441 in località Laura a Capaccio Paestum, del capo di fiume in località Torre di Paestum Licinella e del fiume Solofrone tra Capaccio e Agropoli. Poi, a Centola Caprioli – Baia degli Angeli, alla foce del rio presso la spiaggia. Sono, invece, «entro i limiti» i risultati delle analisi delle acque prelevate sulla spiaggia di via Mantegna a Salerno; a Castellabate e a Montecorice, in località Ogliastro – Baia Arena, sulla spiaggia di fronte alla foce del rio Arena; a Vibonati, in località Villamare, sulla spiaggia di fronte al Rio Caca Fave. «Quello della pessima qualità delle nostre acque in prossimità delle foci, che spesso diventano fogne a cielo aperto a causa del mancato funzionamento degli impianti di depurazione, deve diventare un tema prioritario nelle agende della classe politica regionale», commenta il presidente di Legambiente Campania, Mariateresa Imparato.

    NICO CASALE

    Più informazioni su

      Commenti

      Translate »