Universiadi a Napoli, la Bruni “Oro grazie alla filosofia”. Stasera finale pallanuoto femminile

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    Universiadi a Napoli con tante belle storie da riprendere e questa sera la finale di pallanuoto femminile  con l ‘Ungheria
    Voleva fare la biologa («Ma la frequenza obbligatoria a Roma era un problema») e invece si è iscritta a Scienze forestali. Faceva judo ed è finita a saltare con l’asta («Il dirigente dell’atletica studentesca Milardi mi convinse a passare al salto), ma la luce alla fine del tunnel l’ha vista con un salto da 4 metri e 46. Roberta Bruni (romana di 25 anni) ha conquistato l’oro nel salto con l’asta alle Universiadi ed è riuscita a mettersi tutto alle spalle. Un salto liberatorio, e il premio più bello è stato la medaglia da dedicare alla nonna che non c’è più, all’allenatore che la segue da 10 anni e alla sua consulente filosofica, scrive Bruno Majorano su Il Mattino di Napoli .
    Di cosa si tratta?
    «È una figura che sta prendendo piede da poco. La mia si chiama Francesca Esposito e mi ha aiutato a vedere la vita a 360 grandi grazie filosofia».
    Una sorta di mental coach?
    «Non c’entra nulla con la psicologia».
    E allora?
    «Grazie allo studio della filosofia tiri fuori i pesi della tua vita. Per è un supporto e sostengo importante».
    Come è arrivata a lei?
    «Francesca è una grande amica di famiglia. Insegna italiano e latino a Roma e ha preso il master in consulenza filosofica. Credo che questo genere di terapia dovrebbe essere molto più pubblicizzata perché ogni sportivo dovrebbe sapere che non esiste solo il mental coach. Io nessuno uscita dai miei problemi grazie a lei».
    Di che problemi parla?
    «A partire dal 2013 sono entrata in una sorta di depressione, tra infortuni e vicende personale, ed ero entrata in tunnel. Vedevo tutto nero. Non mi piaceva nulla, dalla carriera sportiva alla vita di una ventenne. Non trovato il positivo in niente».
    E poi?
    « Ho provato con psicologi e mental coach. Ma niente. Allora sono passata ad altro. Che poi andare controcorrente fa parte del mio modo di essere».
    In cosa consiste il suo percorso?
    «Non è come fare lezione di filosofia. Quando parli del tuo problema, il consulente analizza il percorso che esponi secondo il pensiero di un filosofo e di come lui lo ha interpretata. Ecco perché non si può dire che sia solo uno il filosofo di riferimento: si utilizzano un po’ tutte le filosofie. Ammetto che all’inizio ero molto scettica, perché la filosofia è scienza astratta. Ma poi è andata alla grande».
    Dicevamo della medaglia da dedicare anche alla nonna…
    «Con i nonni ho avuto un rapporto bellissimi perché sono cresciuta con loro in casa. Ho perso mio padre quando ero piccola e mia mamma lavorava. Nonna mi ha fatto da mamma. Purtroppo per una brutta malattia l’ho persa due anni fa e in ospedale le ho promesso che sarei tornata a vincere per lei. Ora ho vinto questa medaglia, spero mi abbia visto da lassù, anche se a me sarebbe piaciuto di più portargliela a casa».
    Altri ringraziamenti?
    «All’arma dei Carabinieri e al mio allenatore Riccardo che c’è sempre stato nel mio percorso».

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