“No Napoli No Whirlpool” foto

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Riceviamo e pubblichiamo le parole di Federica, una ragazza che sta vivendo sulla sua pelle la situazione  della Whirpool.

“No Napoli No Whirlpool” è lo slogan che si legge sugli striscioni dei cancelli Whirlpool, sulle magliette dei suoi dipendenti, e che fa da coro a tante, troppe, persone a cui si sta negando il diritto al lavoro,la fiducia nel futuro e soprattutto la dignità!
Fin da bambina la “Whirlpool” mi ha sempre circondata, partendo dagli elettrodomestici in casa, dalle divise da lavoro di mio padre e le piccole etichette adesive con il marchio con cui giocavo da piccola… È da quasi 30 anni che papà lavora nella sede di Via Argine ed è da quando ho memoria che lo vedo svegliarsi alle 5 del mattino per garantire a me e mio fratello un futuro.
Il 31 maggio la dirigenza americana, dopo aver firmato il 25 ottobre un accordo per il piano industriale 2019/20 con il Ministero dello Sviluppo Economico, incassando milioni di incentivi economici dallo Stato Italiano, comunicava la chiusura della fabbrica per l’inefficienza e la poca produttività della sede, lasciando 420 lavoratori, persone, madri, padri, in balia delle onde, e ancora oggi dopo più di un mese, dopo incontri con ministri, strette di mano di convenienza e promesse, il destino dei dipendenti Whirlpool è ancora del tutto ignoto!
L’unica certezza di questa vicenda é la tenacia dei lavoratori che non stanno mollando! Ogni giorno mio padre come tutti i suoi colleghi varcano la soglia di quei cancelli e si recano sul posto di lavoro a presidiare quella che per chi più, chi meno ,è stata come una seconda casa, una seconda famiglia.
Nei giorni scorsi ho espresso il desiderio a mio padre di portarmi a uno dei tanti presidi durante il quale ho potuto constatare personalmente la forza di tutte quelle persone ,uomini e donne, che nonostante il caldo afoso, la non retribuzione e l’inevitabile angoscia, non si arrendono,persistendo nella lotta per un diritto che gli spetta, quello del lavoro e per la salvaguardia della proprietà dignità! I dipendenti Whirlpool, gli unici che in queste settimane si stanno adoperando incessantemente alla salvaguardia della sede napoletana, alternandosi a turni di giorno e di notte ad occupare la fabbrica, unendo le forze per far sentire la propria voce, dimostrando attaccamento affettivo alla storica sede di Via Argine, ma anche lavorativo, sdoganando uno dei tanti squallidi stereotipi che attribuisce ai napoletani l’appellativo di “fannulloni”.
Uno degli striscioni appesi ai cancelli era “Non regaliamo altre braccia alla camorra”… ora mi chiedo è possibile mai che nel 2019, in una realtà, paese, nazione, che si definisce civile, nella quale vige una Repubblica fondata sul lavoro, una persona debba lottare per preservare quello che è uno suo diritto?!
Ai lavoratori Whirlpool di Via Argine, a mio zio e sopratutto a mio padre sento di dirgli un rispettoso GRAZIE!
Grazie perché, da ventenne che si sta affacciando al mondo, siete d’esempio, anzi , l’ESEMPIO che non bisogna mai arrendersi davanti agli ostacoli che la vita ci pone, che far sentire la propria voce, non abbassare la testa e subire ingiusti soprusi, ma combattere per i propri diritti è un DOVERE di tutti e che solo così facendo, si aprirà forse un piccolo spiraglio per la realizzazione di una vera e propria società civile, nella quale ogni individuo che ne faccia parte , dall’operaio al capo di Stato, abbia parità di diritti e dignità.
A mio padre Fernando, sappi che io sarò sempre dalla tua parte…
NO NAPOLI NO WHIRLPOOL!
#figlideilavoratorianchenoiparteillesa

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