Vi racconto il mio Pellegrinaggio diocesano a Pompei

Affidare il proprio cammino di vita a colei che ci ama, che dona luce nei momenti più bui e confidando incondizionatamente in lei, la madre per eccellenza, Maria, a conclusione del mese di maggio, camminando e pregando insieme sotto il suo sguardo, è questo il senso del Pellegrinaggio Diocesano a Pompei che viviamo ogni anno e che abbiamo vissuto anche questa notte. Il percorso iniziato da Sorrento alle ore 22.30, è stato scandito dalle fermate in tutti i centri della Penisola Sorrentina e dell’area stabiese. 

Il senso bello di questo percorso è stato viverlo con tanti amici e conoscenti da ogni dove. Con questo spirito mi sono ritrovato tra educatori, amici e i miei sacerdoti alla stazione di Vico Equense all’1.30, aspettando i Pellegrini da Sorrento e per dare inizio a questa ormai abitudine verso la Valle Santa di Pompei.

Il Pellegrinaggio è un atto aggregativo di notevole importanza; ovviamente non tutti ci conosciamo ed è bello il gesto di percorrere un tratto di Cammino insieme, recitando il Santo Rosario e cantando tutti insieme all’unisono. Ed è così che passa il tempo, che all’inizio sembra non passare mai e le strade sempre più allungarsi, ma la forza della preghiera cantata vince sempre su tutto e dà quella marcia in più a lenire ogni tipo di stanchezza.

All’arrivo nel piazzale Giovanni XXIII del Santuario di Pompei, il nostro Arcivescovo, che si era aggregato da Castellammare di Stabia insieme al Quadro pellegrino, ha presieduto la celebrazione dell’Eucarestia concelebrando insieme ai tanti parroci e sacerdoti diocesani che hanno partecipato al pellegrinaggio. Al termine della celebrazione non ha fatto mancare il suo saluto benevolo da padre, l’arcivescovo-prelato di Pompei, S.E. Monsignor Tommaso Caputo.

“In questi giorni viviamo il tempo intenso e forte della Pasqua. – con queste parole S.E. Monsignor Francesco Alfano ha scandito la sua omelia – Gesù si rivolge ai suoi discepoli ed oggi a noi e parla di ciò che a Dio sta particolarmente a cuore: se ci facciamo raggiungere dal suo amore saremo suoi discepoli. Dobbiamo cercare di farci amare gli uni gli altri. È importante parlare anche dell’odio: forza irrefrenabile che parte dal cuore, che sembra crescere e ci lascia scoraggiati; sembra dividere ed uccidere la speranza nell’uomo!

Cristo è venuto a riempiere la vita dell’amore di Dio. Gesù tocca con mano la difficoltà di vivere nell’amore. Quanta violenza sui bambini, madri e paesi sconcertati da sentimenti forti. Gesù parla dell’odio non per impaurirci ma il disegno di Dio è questo, anche nelle situazioni più difficili dove la violenza sembra uccidere la speranza ai discepoli di Cristo… dobbiamo continuare ad amare per vincere l’odio! Vedere la luce del suo amore anche nelle situazioni più difficili. 

E cosa riceviamo questa mattina dal Signore? Essere testimoni del Risorto nella vita di ogni giorno e negli ambienti in cui lavoriamo o offriamo il nostro tempo per gli altri. Guai puntare dito verso gli altri! Stiamo qui a chiedere al signore di renderci strumenti di pace ed amore, dove non c’è e dove manca. Ecco come Maria noi abbiamo ricevuto la visita del Signore, noi ascoltiamo la sua parola tramite anche le promesse del Signore, abbiamo accolto Gesù. La missione della chiesa è questa, che Maria che mostra Gesù a tutti, così tutti possono essere raggiunti dalla luce. Nel battesimo è entrato in noi una vita nuova, siamo diventate creature nuove, lo Spirito è continuamente entrato nei sacramenti, ci mette in condizione di non disperdere la luce ma di diffonderla, anche nelle situazioni difficili dove necessità il Perdono. 

L’amore vince, quante persone hanno sempre cercato di amare ma non ci sono riusciti. Purtroppo ci sono sempre contrapposizioni tra buoni e cattivi, il mondo odia, rifiuta, esclude, ma Dio ama tutti i suoi figli. Diffondete questa notizia come gli apostoli. Momenti difficili hanno vissuto gli apostoli che hanno diffuso il Vangelo, ma si sono fatti guidare dallo Spirito. Chi incontra Cristo ama i fratelli. Quanti gridano a Dio nel loro cuore per ottenere la gioia di Cristo per continuare a Vivere. 

“Chiediamo a Maria – ha concluso l’Arcivescovo – il dono dell’amore vero per le nostre città, paesi, quartieri. Andare incontro l’un l’altro con fiducia ed amicizia: la famiglia dei figli di Dio perché Dio è in mezzo a noi!”.

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