Salerno. Scomparso il grande docente Mario Alberto Pavone. Funerali il 1° Maggio 2019, alla Chiesa di Santa Lucia, alle ore 10.
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Maurizio Vitiello – Cordoglio dell’UNISA per la scomparsa del Prof. Mario Alberto Pavone.
Abbiamo conosciuto e frequentato a Napoli Mario Alberto Pavone, l’abbiamo apprezzato e stimato.
Tante volte abbiamo conversato con lui su temi d’arte; se ne va una persona perbene e di grande sensibilità.
Dopo la recentissima scomparsa di Ferdinando Bologna scompare anche un altro docente di prestigio, che ha informato e formato giovani sulla storia dell’arte.
L’abbiamo seguito in appassionati seminari e in lezioni di livello.
E’ lutto all’UNISA.
Il cordoglio del Rettore Auelio Tommasetti e dell’intera comunità accademica si unisce al dolore dei familiari per la scomparsa del docente di Storia dell’Arte Moderna presso il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale, ricordandone le doti umane e intellettuali ed è determinato e precisato da questa dichiarazione: “Mario Alberto Pavone è stato uno studioso eccellente dell’arte meridionale del Seicento e del Settecento, con apporti decisivi sulla pittura barocca della Campania, tra Francesco Guarini e gli allievi della scuola di Solimena; al tempo stesso, è stato un docente molto caro agli studenti, nei confronti dei quali ha costantemente operato con dedizione, disponibilità e intelligenza. A lui vada la gratitudine e il ricordo della comunità dell’Ateneo”
Questa la scheda universitaria ancora presente in internet sul sito dell’UNISA:
Mario Alberto PAVONE | Curriculum
Curriculum Docente
Mario Alberto Pavone ha conseguito la laurea in Lettere Moderne nel 1970 presso l’Università degli Studi di Napoli. Dopo aver svolto attività di borsista ministeriale e poi di contrattista quadriennale, dal 1981 ha ricoperto il ruolo di ricercatore confermato presso l’Istituto di Storia dell’Arte, diretto da Ferdinando Bologna. Nell’anno acc. 1993/94, quale vincitore nel concorso di professore associato di Storia dell’arte moderna, è stato chiamato presso l’Università di Trieste e successivamente, per trasferimento, presso l’Università di Salerno (1994/95).
Risultato idoneo nella valutazione comparativa per professore di prima fascia, nel 2005 ha ottenuto la conferma nel ruolo di professore ordinario presso l’Università di Salerno, dove è titolare dei corsi di Storia dell’arte moderna nel circuito mediterraneo e di Iconografia e Iconologia nel Corso di Laurea Magistrale in Storia e Critica d’Arte.
Dal 1998 al 2002 ha diretto il Corso di Perfezionamento annuale in Storia dell’Arte Moderna presso il Dipartimento di Beni Culturali e, nell’anno acc. 2006-2007, il Master di I livello in “Esperto dei processi di conoscenza e inventariazione del patrimonio storico-artistico per la valorizzazione delle aree interne”.
E’ stato membro del dottorato di ricerca in “Storia dell’arte” dell’Università di Perugia e attualmente fa parte di quello in “Metodologie della ricerca archeologica, storico-artistica e dei sistemi territoriali”, istituito presso il DISPAC dell’Università di Salerno.
Ha rivolto i suoi interessi ai pittori napoletani del ‘600 (con interventi su C. Sellitto, M. Stanzione, F. Guarini, O. Palumbo, A. Solimena, G. B. Beinaschi, G. Farelli) e del ‘700, contribuendo alla definizione di una serie di personalità (L. Giordano, P. De Matteis, N. Malinconico e T. Fasano), che entrarono in relazione con Francesco Solimena. A tale artista, considerato alla luce delle sue molteplici interrelazioni con le botteghe coeve e del rapporto privilegiato con il cardinale Orsini (Papa Benedetto XIII), ha dedicato particolare attenzione, ampliando il catalogo delle sue opere e precisandone la cronologia degli interventi su basi documentarie. Ha esteso le sue indagini anche in direzione dei suoi numerosi discepoli e delle relazioni da questi intrattenute con l’ambiente romano: D’Aste, Di Falco, De Mura, Avellino, Foschini, De Majo, De Caro, Conca, Giaquinto. Attraverso un costante registro delle presenze in ambito territoriale, ha sottoposto ad indagine le aree della Costa d’Amalfi, dell’Agro Nocerino-Sarnese, della Valle dell’Irno, del Cilento e del Vallo di Diano, giungendo alla riscoperta di inediti percorsi di artisti attivi tra il centro e la periferia.
Sempre in linea con tale metodologia di analisi territoriale si collocano i contributi condotti in occasione della pubblicazione dei Documenti sull’Abruzzo Teramano (1983/86) e del volume Napoli Scomparsa nei dipinti di fine Ottocento (1987).
Ha sviluppato anche indagini iconografico-iconologiche: in ambito sacro, in relazione alle figure dei santi francescani (soprattutto di San Bernardino da Siena), di San Pantaleone, di San Sossio e di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, mentre, riguardo all’ambito profano, ha analizzato la fortuna del mito classico nella pittura dal Cinque al Settecento, sia in riferimento alla pittura di paesaggio, che ai rapporti con la produzione figurativa di Genova e Venezia.
Ha contribuito alla catalogazione dei dipinti dal ‘400 al ‘700 della Pinacoteca Provinciale di Salerno, di quelli di Villa Guariglia a Raito e della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste (2001).
Ha inoltre collaborato ai cataloghi delle mostre: Civiltà del ‘600 a Napoli, 1984; Angelo e Francesco Solimena: due culture a confronto, 1990; Da Padovanino a Tiepolo, 1997; Visibile Latente, 2004; Capolavori dalla Terra di mezzo. Opere d’arte dal Medioevo al Barocco, 2012. È stato curatore delle seguenti mostre: Metamorfosi del Mito. Pittura barocca tra Napoli, Genova e Venezia, 2003; Il collezionismo dei Ruffo, 2005; La fortuna del barocco napoletano nel Veneto, 2010.
Ha partecipato a numerosi convegni internazionali: Simposio internazionale cateriniano-bernardiniano, 1980; La Costa di Amalfi nei secoli XVII e XVIII, 1988/98; La pittura del Settecento romano e la sua diffusione a Venezia e a Napoli, 1997; Giannone, Metastasio e Vico tra tradizione e trasgressione nella Napoli degli anni venti del Settecento, 1998; La tradizione classica nelle arti del XVIII secolo e la fortuna di Metastasio a Vienna, 2000; Pantaleone da Nicomedia santo e taumaturgo tra Oriente e Occidente, 2004; Collezionismo e mercato nella Legazione di Ferrara, 2008; Incontro di studi sulla dispersione delle opere d’arte in Italia tra XVI e XIX secolo, 2008; Francescani in Liguria 2009; Dialogando con Francesco Guarini da Solofra, 2012; Collezionismo e spazi del collezionismo aristocratico nel XVII e XVIII secolo, 2012; L’Atelier d’artista: gli spazi di creazione dell’arte dall’età moderna al presente, 2013.
Ricopre la carica di vicepresidente del Centro studi sulla civiltà artistica dell’Italia meridionale “Giovanni Previtali” (fondato da Francesco Abbate nel 2003), offrendo costante collaborazione alla pubblicazione dei volumi annuali del Centro, oltre che alla promozione di iniziative culturali rivolte alla valorizzazione e tutela del patrimonio artistico.
Giusto rendergli omaggio.
Che la terra ti sia lieve.
Maurizio Vitiello