Lega in Campania dopo il successo scontro Cantalamessa con Pina Castiello e arriva Salvini

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Lega in Campania dopo il successo scontro Cantalamessa con Pina Castiello e arriva Salvini. Sembra un paradosso dal momento che il Carroccio ha incassato quasi il 20 per cento nella regione e un considerevole 12 per cento a Napoli, eppure questo enorme successo può comportare più oneri che onori: un conto è ottenere il potere, altra cosa è riuscire a gestirlo. Sotto le ceneri, arde la brace di uno scontro ormai non più sottaciuto. I protagonisti , scrive Valentino Di Giacomo su Il Mattino , sono il coordinatore regionale del partito, Gianluca Cantalamessa, che – attaccato – rivendica l’exploit della Lega sui territori, dall’altro c’è il sottosegretario al Sud, Pina Castiello, che chiede invece con forza che il partito cominci a strutturarsi in maniera più incisiva soprattutto in vista della corsa sempre più vicina per le prossime elezioni regionali dove la Lega è chiamata a contrastare il Pd di Vincenzo De Luca. Piccole avvisaglie di malumori, ma che il leader del Carroccio non ha intenzione di sottovalutare prima che il malcontento possa deflagare.
Per questo il titolare del Viminale ha in programma una visita in Campania, probabilmente già questo fine settimana, formalmente per sostenere il candidato leghista a sindaco di Aversa, Gianluca Golia, ma anche per fare un punto sul partito.
LA RIUNIONE
Ieri, a Roma, Salvini ha voluto incontrare tutti i suoi parlamentari per analizzare il voto delle Europee e non è un caso che durante il suo intervento abbia fatto riferimento solo ed esclusivamente alla Campania tra tutte le regioni meridionali dove pure il Carroccio ha ottenuto vasti consensi. Un discorso assai lontano dallo stile salviniano, il «Capitano» – come è stato ribattezzato dai suoi fan – ha molto più semplicemente voluto dare, quasi democristianamente, un colpo al cerchio e un altro alla botte.
Se da un lato Salvini ha riconosciuto l’ottimo risultato campano, dall’altro ha però chiesto al partito di strutturarsi e di aprirsi verso quanti vogliono seguire la stella polare leghista.
Insomma per il prossimo appuntamento elettorale in Campania il capo del Carroccio chiede il massimo impegno. Soprattutto se il progetto di volersi affrancare da Forza Italia andasse in porto, a quel punto la Lega punterebbe alla corsa per Palazzo Santa Lucia con un proprio candidato senza dover stringere patti con Berlusconi.
LA STRUTTURA
Fino a prima delle Europee i leghisti campani si erano riuniti sotto la sigla «Noi con Salvini» e persino chi vi aveva aderito mai avrebbe pensato che la vecchia «Lega Nord» potesse penetrare in maniera così incisiva anche al Sud. Nel frattempo un lavoro per strutturare il partito è stato pur fatto. L’organigramma attuale in Campania conta quattro segretari provinciali e un commissario, un responsabile del tesseramento, 13 responsabili dei dipartimenti tematici, 240 segretari cittadini, 350 amministratori locali, un’organizzazione giovanile guidata da Nicholas Esposito che a Portici ha preso il 10 per cento. Ancor più vasto è stato il lavoro fuori Napoli, negli altri capoluoghi di provincia si è distinto Salvatore Vecchia, sindaco di Cassano Irpino e vicecommissario provinciale di Avellino, che ha portato la Lega oltre il 60 per cento. Un altro grande risultato è stato raggiunto a Roccagloriosa, nel Salernitano, dal sindaco uscente Nicola Marotta. Dopo i ballottaggi, Cantalamessa spiega che ha intenzione di implementare ulteriormente la struttura del partito premiando le persone che si sono distinte.
I PEONES
Ciò da cui la Lega deve ben guardarsi è evitare che arrivino sotto le insegne del Carroccio quei peones che hanno militato in altri partiti. La corsa per salire sul carro del vincitore si è aperta. Sono tanti gli amministratori locali che ormai puntano alla Lega. Tra questi anche chi ha storie differenti come Severino Nappi (già in Ncd e poi in Forza Italia), ma pure il consigliere regionale Giampiero Zinzi. Persone con un profilo differente da quello «duro e puro» leghista, ma che comunque sono in grado di dragare voti. Castiello chiede però di dare un’accelerata. «Il partito – spiega il sottosegretario – ha beneficiato del boom di Salvini, ma ora dobbiamo strutturarci meglio e non perdere altro tempo perché a Napoli città i risultati sono stati deludenti». Pesa in questa battaglia anche l’esclusione dalle liste per le Europee di Camillo Giaccio, nipote dell’ex sindaco di Afragola, Vincenzo Nespoli. Una decisione che però sarebbe stata presa dal consiglio federale e non dai dirigenti locali.

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