Salvamare , in cosa consiste il Disegno di Legge approvato dal Consiglio dei Ministri.

Il testo ha l’obiettivo di contribuire al risanamento dell’ecosistema marino e alla promozione dell’economia circolare, favorire il recupero dei rifiuti accidentalmente pescati, incentivare campagne volontarie di pulizia del mare e sensibilizzare la collettività per la diffusione di modelli comportamentali virtuosi rivolti alla prevenzione del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti negli ecosistemi marini e alla corretta gestione degli stessi.

Roma – Su proposta del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa (M5S), il Consiglio dei Ministri, la scorsa settimana, ha approvato un Disegno di Legge che introduce disposizioni per la promozione del recupero dei rifiuti in mare e per l’economia circolare.

Il Disegno di Legge disciplina quindi la gestione e il riciclo dei rifiuti accidentalmente raccolti in mare, a mezzo delle reti durante le operazioni di pesca ovvero con qualunque altro mezzo, e dei rifiuti volontariamente raccolti. Al fine di evitare che i costi della gestione di tali rifiuti gravino esclusivamente sui pescatori e sugli utenti dei porti è previsto che questi siano coperti con una specifica componente della tassa sui rifiuti.

Al fine di diffondere modelli comportamentali virtuosi, rivolti alla prevenzione del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nell’ecosistema marino e alla loro corretta gestione, si prevede l’attribuzione di una certificazione ambientale agli imprenditori ittici, che si impegnino a utilizzare materiali a ridotto impatto ambientale, partecipino a campagne di pulizia del mare o conferiscano rifiuti accidentalmente pescati. Con la legge Salvamare i pescatori, che diventeranno “spazzini del mare”, potranno avere un certificato ambientale e la loro filiera di pescato sarà adeguatamente riconoscibile e riconosciuta. I rifiuti, accidentalmente finiti nelle reti ,potranno essere portati nei porti dove saranno allestiti dei punti di raccolta e verranno introdotti dei meccanismi premiali per i pescatori. Mentre finora i pescatori erano costretti a ributtare  in mare i rifiuti pescati perché altrimenti avrebbero compiuto il reato di trasporto illecito di rifiuti, sarebbero stati considerati produttori di rifiuti e avrebbero dovuto anche pagare per lo smaltimento.

È una grande vittoria per il nostro mare” –  ha dichiarato il Ministro Costa – “finalmente iniziamo a ripulire il mare dalla plastica e lo facciamo con degli alleati eccezionali, i pescatori, che conoscono il problema meglio di tutti perché ogni giorno tirano su le reti raccogliendo spesso altrettanta plastica rispetto al pescato.  Quella della plastica in mare – ha aggiunto Costa – ” è un’emergenza planetaria, dobbiamo affrontarla adesso, non si può rinviare. L’Italia, che è bagnata per due terzi dal mare, vuole essere leader nella soluzione: appena la Direttiva europea sulla plastica monouso sarà pubblicata, approveremo anche noi la legge per dire stop al monouso. Sono orgoglioso del fatto che la prima legge di iniziativa di questo ministero si proponga di tutelare il mare”. Con l’approvazione in Cdm del Disegno di Legge Salvamare inizia quindi un percorso nuovo, poichè finora mai un Governo aveva dato tanta attenzione alle innumerevoli problematiche relative all’inquinamento del nostro mare. Come ricordano i ricercatori, nel Mar Mediterraneo 134 specie sono vittime di ingestione di plastica, tra cui 60 specie di pesci, le 3 specie di tartarughe marine, 9 specie di uccelli marini e 5 specie di mammiferi marini. Tutte le specie di tartarughe marine presenti nel Mediterraneo presentano plastica nello stomaco.Il testo verrà trasmesso alla Conferenza unificata per l’acquisizione del parere di competenza e si spera che possa essere approvato al più presto.

“Noi siamo contenti che questa proposta vada avanti“- ha spiegato Raffaella Giugni, responsabile relazioni istituzionali di Marevivo  – “Dobbiamo cercare di svuotarlo dai rifiuti questo mare. Siamo molto contenti che vada avanti e siamo anche sicuri, avendo avuto contatti con le varie organizzazioni dei pescatori, che i pescatori collaboreranno se vengono messi nelle condizioni di farlo. Già tanti Comuni  si stanno organizzando con i pescatori ed  una volta passata, se ben applicata di sicuro saà accolta dalle comunità locali”. Si spera pertanto che anche le amministrazioni della penisola sorrentina, dove  il mare  rappresenta tra l’altro una risorsa fondamentale  sopratutto per l’economia turistica del luogo, si adopereranno in modo concreto ed immediato in tal senso. –  12 aprile  2017 – salvatorecaccaviello

Fonte: Adnkronos

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