Redazione de Il Roma devastata, è un atto di intimidazione

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Erano in tre, sono arrivati nel cuore della notte e hanno aperto due porte con un doppione delle chiavi originali. I protagonisti del raid che ha messo a soqquadro la redazione del Roma in via Chiatamone sicuramente ignoravano la presenza di una telecamera di videosorveglianza interna al palazzo, la stessa che ha ripreso il loro arrivo.
Ora quei fotogrammi sono nelle mani della Polizia scientifica e della Digos della Questura di Napoli, che indagano per cercare di dare un nome e un volto ai malintenzionati. Si tratta di un episodio doppiamente inquietante, anche perché – dopo che i balordi hanno rovistato e creato subbuglio all’interno delle stanze ormai deserte dove quotidianamente lavorano i nostri colleghi – nulla è stato portato via. Inquietante un precedente: 15 giorni fa un identico raid è stato messo a segno nei locali che ospitano la redazione del «Denaro», nella Galleria Umberto.
LA SCOPERTA
Brutta storia. A scoprire tutto è stato un dipendente giunto ieri mattina intorno alle 10 in redazione. Nessun segno di effrazione su porte e finestre: chi si è introdotto nelle stanze del Roma ha usato un doppione di chiavi originali. I vandali hanno rotto i cassetti di alcune scrivanie e armadi, rovistato nell’archivio, acceso anche alcuni computer, senza però portare via nulla. C’erano poi alcuni computer nuovi di zecca, e neanche quelli sono stati rubati. Dunque l’episodio si inquadrerebbe in una chiara logica di intimidazione. Chi voleva indirizzare questo inquietante messaggio ai redattori del quotidiano? E, soprattutto, perché?
LA SOLIDARIETÀ
Ad esprimere vicinanza e solidarietà al direttore Antonio Sasso e a tutti i redattori e poligrafici della gloriosa testata sono stati in tanti. Il presidente e il segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine, Carlo Verna e Guido D’Ubaldo, stigmatizzano l’episodio: «Il fatto che sia stata presa di mira per ragioni oscure la più antica testata del Mezzogiorno, ci preoccupa particolarmente in un contesto complessivo di intimidazione e violenza nei confronti dei giornalisti. Il Roma si è distinto negli anni per le sue inchieste sulla camorra e per la presenza radicata sul territorio, con i riflettori accesi sui luoghi del malaffare».
«È un episodio inquietante sul quale chiediamo agli investigatori di fare luce al più presto – si legge nella nota del Sugc-Fnsi – Il Roma è uno di quei giornali che in prima linea parla di camorra e illumina territori al margine. Ai colleghi della storica testata la solidarietà del Sindacato dei giornalisti e l’invito a continuare senza timore le loro inchieste. Saremo al loro fianco in ogni sede». Solidarietà e vicinanza alla redazione è stata espressa anche dal sindaco de Magistris, che auspica «un rapido ed efficace intervento investigativo per individuare i responsabili di un atto criminale ed odioso», e dalle forze politiche. La «ferma condanna per il grave atto vandalico» arriva dal governatore De Luca: «Colpire l’informazione è co

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