Frode del Carosello, respinto ricorso dell’imprenditore di Vico Equense: beni rimangono sequestrati

Continua l’iter legale relativo alla vicenda della “Frode del Carosello” che venne fuori a settembre scorso dopo un’accurata indagine coordinata dalla Procura di Napoli e finalizzata dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Napoli. Venne eseguita, ricordiamo, un’ordinanza di applicazione di misure cautelari reali, emessa dal gip del tribunale di Napoli, per la complessiva somma di 4.634.174 euro quale profitto illecito di una maxi frode fiscale perpetrata nel commercio dei polimeri ed in quello dei pellet.

Vennero effettuate ben 31 perquisizioni, su tutto il territorio Nazionale, e venne alla luce una vera e propria associazione a delinquere, con base nella provincia di Napoli e ampliatasi fino a Roma e Milano, finalizzata all’evasione tributaria attraverso il meccanismo della cosiddetta frode del carosello.

La frode prevedeva la produzione di un giro di fatture per operazioni inesistenti per un importo di 21.064.427 euro, attraverso alcune società costituite ad hoc, legalmente amministrate da soggetti risultati prestanome. In questa maniera il meccanismo illecito ha permesso di costituire un monte merci a prezzi concorrenziali rispetto a quelli di mercato, da commercializzare nel territorio nazionale sottocosto attraverso fatture intestate a società «missing traders».

Tra i nomi delle persone coinvolte figurava anche quello di A.S., 54 anni, imprenditore di Vico Equense. Proprio a quest’ultimo furono sequestrati beni per 300 mila euro. Come riportano i colleghi di Metropolis, nei giorni scorsi all’imprenditore è stato respinto il ricorso per il dissequestro degli stessi. Ora dovrà aspettare l’esito dell’inchiesta ed eventualmente difendersi in Tribunale per cercare di risolvere la situazione che lo vede coinvolto.

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