Cava de Tirreni. Scambio di voto, processo va avanti. Fra politici e dipendenti sono una ventina

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Cava de Tirreni. Scambio di voto, processo va avanti. Fra politici e dipendenti sono una ventina . Come scrive Angela Trocini su Il Mattino
Per alcune commesse pubbliche in cambio di voti il pm antimafia, Vincenzo Montemurro, ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex assessore Alfonso Carleo. Nel mirino della Dda salernitana le elezioni amministrative di marzo 2010 a Cava, quando Carleo (poi assessore nelle passate amministrazioni) avrebbe offerto e promesso committenze pubbliche a Michele Russo (deceduto nel 2018), amministratore della società cooperativa «Libera». Il prossimo maggio, davanti al gup Romaniello del Tribunale di Salerno, ci sono altri 14 indagati: i dipendenti comunali Antonino Attanasio, Gianluigi Accarino e Carmine Vitale (dirigente, funzionario e geometra del IV settore) che devono rispondere di abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti. Secondo le accuse, l’ex assessore e i comunali coinvolti nelle indagini, abusando dei poteri d’ufficio, avrebbero consentito alla società di Russo lavori urgenti di rifacimento a un muro di sostegno di una strada, in assenza delle procedure di gara e di formale aggiudicazione dei lavori avvenuta solo a maggio 2012 mentre i lavori (per circa 41mila euro) sarebbero stati effettuati tra gennaio-febbraio 2012. Il tutto attestando falsamente (falsità ideologica) in una determina un iter istruttorio con una ricerca di mercato. Alla coop furono liquidati lavori (per 50mila euro) a prefabbricati leggeri di proprietà dell’ente.
I REATI
La richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche la funzionaria (del IV settore) Francesca Milione (detta Ivana) e l’ex assessore Napoleone Cioffi (opere pubbliche) che avrebbero omesso di redigere e inoltrare segnalazione su un illecito edilizio (terrazza coperta) commesso da un ristoratore: rispondono, con l’Attanasio, di omessa denuncia di un reato e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, poichè avrebbero accettato di ritardare o omettere un atto in assenza di provvedimenti di fronte ad un illecito che era noto (fatti commessi tra il 2006 e 2007). Indagato per concussione anche Francesco Porcelli, geometra part-time presso il V settore (tutela ambientale, pianificazione del territorio) del Comune, che avrebbe richiesto a più persone denaro per risolvere illecitamente abusi edilizi che si evincevano da pratiche visionate tra il 2006 al 2010. E, ancora, Antonello Russo, che avrebbe rilevato notizie segrete inerenti al procedimento penale sulla coop Libera. Ma l’inchiesta giudiziaria riguarda anche gli esponenti della famiglia Zullo: Dante, Geraldine e Vincenzo per una serie di ipotesi usurarie, così come Lamberti Carmela che insieme agli Zullo pretendeva forniture di capi di abbigliamento. E ancora Carmine Trezza, per riciclaggio di assegni; Gianluigi Ciuccio e Vincenzo Coppola per assegni con firma falsa. Ora sarà il gup a vagliare la posizione dei 14 indagati.

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