Ravello l’8 marzo inizia il processo di beatificazione di Fra Antonio Mansi

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    Ravello, Costiera amalfitana. L’8 marzo 2019, con l’inizio della Quaresima che prepara alla Santa Pasqua, comincia il processo di beatificazione di un grande frate considerato già Santo in Costa d’ Amalfi  Fra Antonio Mansi, fratello di Padre Bonaventura Mansi, Custode del Sacro Convento di Assisi durante la II Guerra Mondiale Il processo è stato accellarato a cento anni dalla morte  il 26 febbraio 2018 da  fra Vincenzo Marcoli, segretario generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, il  10 aprile 2018, il vice postulatore padre Di Muro chiedeva al vicario generale della diocesi di Roma, Angelo De Donatis, di introdurre la causa di beatificazione finchè il 25 ottobre 2018, il Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, Angelo De Donatis, ha firmato l’editto  per l’avvio del processo di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Antonio Mansi .

    Sul sito del Complesso Monumentale di San Francesco la storia di una famiglia di santi

    Sull’ultimo scorcio del secolo XIX la divina Costiera sperimentò un notevole flusso migratorio verso le Americhe e il Nord Europa, in particolare verso l’Inghilterra, dove approdarono Maria Michela e Bonaventura Mansi, coniugi ravellesi, genitori di fra Antonio (Londra 1896 – Roma 1918) e P. Bonaventura Mansi (Londra 1900 – Napoli 1964): il primo confondatore della «Milizia dell’Immacolata» con san Massimiliano Kolbe (+ 1941) nel Collegio serafico internazionale romano dei Frati Minori Conventuali (1917), il secondo benemerito difensore della città di Assisi nel secondo conflitto mondiale e Ministro Provinciale dell’Alma Provincia di Napoli (1955-1964).

    Solo ventidue anni di vita

    La breve vicenda terrena di fra Antonio, di appena 22 anni di vita, muove i primi passi a Londra per poi trasferirsi a Ravello (1905), dove entra tra i Frati Minori Conventuali del locale convento di san Francesco, il santuario che custodisce i resti mortali e la memoria spirituale del B. Bonaventura da Potenza (+ Ravello 1711). Gli studi lo portano a Bagnoregio, Assisi, Montottone Marche e a Roma, dove viene ammesso agli studi teologici nel 1915 e dove emette i voti solenni e riceve gli Ordini Minori nella chiesa di sant’Andrea della Valle, mentre venivano ordinati sacerdoti san Massimiliano Kolbe e l’altro napoletano confondatore della M.I. P. Enrico Granata (+ 1964). Colpito da febbre spagnola Fra Antonio si coricò il 23 ottobre del 1918, quarto giorno dei santi Esercizi spirituali annuali del collegio, e il 31, alle ore 9, passando dalla preghiera ad una breve agonia, assistito dal suo Padre Rettore il celebre P. Stefano Ignudi (+ 1945), spirò in età di 22 anni, mesi 4 e giorni 20, e fu sepolto al cimitero del Verano, dove tutt’ora riposa, in attesa di portare le sue spoglie mortali nel santuario francescano-bonaventuriano di Ravello per essere collocate accanto a quelle del fratello minore Padre Bonaventura.

    Il 25 novembre 2004, l’urna contenente i resti mortali di fra Antonio Mansi (+1918) viene tumulata nella chiesa san Francesco in Ravello, accanto alle spoglie del suo fratello padre Bonaventura (+1964)

    Lo stesso Padre Kolbe, che conoscerà la famiglia Mansi a Ravello, dove si reca per un periodo di riposo estivo (4 giugno – 8 luglio 1919), ricorda spesso questo giovane poliglotta e lo saluta con espressioni quali «musico e poeta», «anima eletta, religioso esemplare, santo chierico, di santa memoria, splendida anima,»; mentre il suo Rettore Padre Ignudi lo segnala come «un santo nascosto» e il Registro del Collegio annota: «sanctissime obiit in collegio die 31 octobris 1918. Alumnus optimae spei in Pont. Schola Superioris Musicae Sacrae».

    Padre Bonaventura Mansi, fratello minore, percorre analoghi sentieri fino ai vertici del governo dell’Ordine, segnalandosi come cultore di scienze letterarie e teologiche, come formatore di coscienze e di altissima prudenza nelle varie delicate mansioni di governo alle quali fu chiamato già in giovanissima età. Londra, Ravello, Assisi e Roma (1900-1923) sono i sentieri principali che portano fra Bonaventura dalla nascita agli studi ginnasiali e filosofico-teologici nel Collegio internazionale, dove era morto il fratello e dove egli stesso emetterà i voti solenni (1923), prima di ritornare alla sua Ravello, addetto alla formazione dei giovani ginnasiali (1923-1928). Dopo breve permanenza ad Aversa (1928-1931) lo incontriamo a Roma presso il Collegio di studi superiori alla Vigna antoniana (1931-1933), dove incontra anche san Massimiliano Kolbe, che gli parla del santo fratello Antonio, del quale intende scrivere una biografia. Quindi ad Assisi (1933-1937): qui la benemerita Crociata Missionaria Francescana aveva organizzato un Collegio fin dal 1927 che, con quelli di Amelia (1924), di Roma (1925) e di Brescia (1928), significò una reale ripresa dell’Ordine per le aperture missinonarie pastorali e culturali che le seppero conferire l’ideatore P.M. Domenico Tavani, Ministro Generale (1919-1924, 1930-1936; + 1938) e i successori, che la sostennero quali Alfonso Orlini (1924-1930) e Beda Hess (1936-1953). Ad Assisi Padre Bonaventura rimase come Rettore e Custode del Sacro Convento, benemerito per aver evitato alla città di Assisi gli orrori e le distruzioni della guerra (1937-1945).

    Animatore e divulgatore della teologia francescana propagò gli Studi di Teologia per i laici a Firenze, Padova, Napoli, Perugia, Assisi, Viterbo, Albano, Potenza e Messina (1945-1948); infine Segretario e Assistente Generale dell’Ordine (1948-1950). Procuratore e Vicario Generale (1950-1954), resse l’Ordine, in qualità di Vicario, dall’agosto 1953 al febbraio 1954 per la morte sopravvenuta del P.M. Beda Hess. Nel Capitolo Provinciale di Portici (1955) fu eletto Ministro Provinciale reggendo la fraternità fino alla morte avvenuta a Napoli, nell’Ospedale «Ascalesi» il 25 novembre 1964 alle ore 17.30, povero tra i poveri, in una corsia comune, come egli stesso aveva desiderato da francescano autentico.

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