Maiori, oggi riapre l’abbazia di Santa Maria de Olearia: ecco il calendario 2019

Riapre quest’oggi, sabato 9 marzo, l’abbazia di Santa Maria de Olearia a Maiori. Ogni mercoledì e sabato, dalle ore 15,30 alle ore 18,30 ed ogni domenica dalle 10 alle ore 13 sarà possibile visitare la splendida costruzione medievale. L’ingresso è gratuito per le aperture programmate, mentre per quelle straordinarie bisogna contattare info@maioricultura.it. L’abbazia rimarrà visitabile fino al 3 novembre.

La costruzione dell’Abbazia risale al tempo del primo Arcivescovo di Amalfi, Leone, che concesse a Pietro l’eremita di realizzare la chiesa di Santa Maria de Olearia, come riporta il Liber pontificalis ecclesiae amalfitanee. Pietro probabilmente era un monaco proveniente dalla Sicilia o dalla Calabria, arrivato in Costiera alla fine del X sec. per sfuggire alla dominazione araba che causò un massiccio esodo di monaci, soprattutto di rito greco.

La struttura fu ampliata con l’arrivo di numerosi anacoreti. L’evoluzione del sito in senso monastico si ebbe però a partire dal 1087, quando l’eremo fu concesso a Pietro Pappacarbone, abate del monastero benedettino della SS. Trinità di cava dei Tirreni, dal Duca Ruggero Borsa. Il primo abate fu Taurus, come ricordato da una lapide commemorativa, e l’ultimo nel XVI sec. Giacomo Silverio Piccolomini. Nel 1580 l’abbazia venne incorporata nel Capitolo della Diocesi di Amalfi.

Il complesso monumentale di Santa Maria de Olearia è costituito da tre cappelle sovrapposte , mentre il restante edificio è stato completamente trasformato per essere adibito ad abitazione privata.
La caratteristica costruttiva delle architetture è data dai materiali con cui è stata realizzata, oltre ai marmi per le colonne e i capitelli, da semplice pietrisco di roccia e malta ricoperta da intonaco. I dipinti che lo decorano costituiscono il dato di maggiore interesse. Gli affreschi di Santa Maria de Olearia costituiscono un’ importante testimonianza nell’ambito dei cicli pittorici medievali campani.

I primi lavori ad essere realizzati a Santa Maria de Olearia furono certamente quelli dell’ambiente denominato “ Catacomba”. Il lessico pittorico e i confronti con alcune opere coeve, farebbero collocare la Vergine orante, intorno al X secolo, con elementi di matrice campana fusi con elementi orientali.

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