Crociere a Salerno 23 mila passeggeri in più per il 2019, ma Brindisi la supera

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Ventitremila passeggeri in più in un anno, e cioè circa 2mila visitatori in più al mese. Sono queste le stime di crescita per il 2019 del comparto delle crociere a Salerno. A rilevare gli obiettivi di breve termine, ma, soprattutto, a fotografare l’andamento del settore negli ultimi dieci anni è il rapporto 2019 Speciale crociere redatto da Risposte Turismo, rete di consulenti, ricercatori ed esperti, specializzata nel fornire soluzioni progettuali ed operative nel settore. Il rapporto fornisce un’immagine in chiaro scuro della realtà salernitana. Soprattutto per quello che riguarda il suo recente passato. Il risultato registrato nel 2018 con oltre 72mila crocieristi è sì in crescita rispetto al minimo storico dei 65mila del 2017, ma è comunque ben al di sotto di quello che era stato il picco più basso dell’ultimo decennio, e cioè i 98mila passeggeri del 2010.
LE CIFRE
Nell’arco di otto anni, dunque, sembrerebbe che Salerno abbia perso oltre 20mila turisti. In realtà non è cosi, perché il calo è sensibilmente maggiore. E lo si capisce semplicemente leggendo le cifre, anno dopo anno: in costante ascesa dal 2010 al 2015 (99mila nel 2011; 113mila nel 2012; 121mila nel 2013; 143mila del 2014). Proprio nel 2015 si è arrivati al vero e proprio boom con quasi 190mila passeggeri. E da questa soglia che, poi, è iniziato il declino, con 111mila crocieristi nel 2016 (la causa fu l’addio di Msc a Salerno), scesi a 65mila l’anno successivo. Con un ritmo di decrescita spaventoso e una media di oltre 50mila passeggeri in meno ogni anno. La buona notizia che arriva dal rapporto è che comunque Salerno rientra nella top 15 dei porti italiani dove c’è il maggior numero di turisti (sul podio ci sono Civitavecchia, Venezia e Napoli). I mesi dove c’è la maggiore concentrazione di traffico sono quelli di luglio (il 26,5 per cento del totale delle navi attracca durante questo mese), seguito da settembre (17,3 per cento) e maggio al 17 per cento. Agosto si ferma al 14 per cento del traffico annuo, mentre la stagione vera e propria inizia ad aprile, mese in cui nel 2018 sono arrivate il 10 per cento delle visite totali. Non superiore al 7 per cento, invece, l’arrivo di crociere nei mesi invernali a ridosso del Natale. Segno che il turismo crocieristico è ancora fortemente stagionalizzato: basta considerare che i mesi estivi portano in città il 64 per cento del totale annuo dei crocieristi.
IL NODO
La cattiva notizia è che il divario numerico che separa Salerno dalla sua diretta concorrente che è Brindisi (14esimo posto) è notevole: se Salerno si è infatti fermata, nel 2018, a 72.601 crocieristi, la vicina Brindisi è arrivata a 104.428. Un risultato raggiunto – e questo è il cuore della questione – con 63 navi arrivate, a differenza delle sole 46 di Brindisi. O delle 68 navi con cui Olbia (tredicesima in classifica) ha, però, registrato 110mila passeggeri. Il motivo? I dragaggi dei fondali, la questione che, da anni, si sta trascinando e ha contribuito alla progressiva perdita di passeggeri negli ultimi anni. Una questione che, però, adesso dovrebbe essere in via di risoluzione, visto il bando avviato dall’Autorità di sistema del mar Tirreno Centrale. Finita la fase burocratica – la più spinosa – i lavori inizieranno a novembre 2020, e dureranno due inverni. Per terminare entro la fine del 2021. Il primo anno i lavori si concentreranno proprio nell’area del molo Manfredi, con il preciso obiettivo di consentire il trasferimento delle navi da crociera nella zona del porto riservata al turismo, vista la presenza della stazione marittima. E mettere la parola fine all’attuale gestione del traffico delle grandi navi che continuano ad attraccare sulle banchine (più profonde) del porto commerciale, rendendo di certo meno d’«impatto» l’arrivo per i crocieristi che prendono i bus di collegamento per la città o per le località turistiche del territorio provinciale negli spazi adiacenti le torri di container commerciali. Una situazione di evidente disagio che ha portato i vertici dell’Autorità unica a modificare in parte la propria politica commerciale, «scontando» gli attracchi delle compagnie nazionali e internazionali che arrivano a Salerno.

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