Amalfi, in Cattedrale un contributo alla beatificazione di Mons. Ercolano Marini foto segui la diretta

Alle 16.30 nel Duomo, Mons. Beniamino De Palma presenta il libro "Una via alla Santità" un momento religioso in ricordo di Mons. Ercolano Marini

La Diocesi Amalfi-Cava de’ Tirreni, vive oggi, 9 marzo alle ore 16,30 nella Cattedrale di Amalfi, un momento religioso e culturale particolarmente sentito dove s’incontrano le Chiese di Amalfi e di Matelica (Macerata) con i loro pastori Mons.Orazio Soricelli e Mons. Stefano Russo, Segretario Generale della C.E.I., per implorare dall’Augusta Santissima Trinità il dono della glorificazione di Mons. Ercolano Marini.

Scrive Mons. Soricelli, Arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni: A settant’anni dalla sua scomparsa, non si è ancora spento nelle popolazioni della costiera il ricordo di Mons. Marini, che per trent’anni – dal 1915 al 1946 è stato vicino alla nostra gente per sanare le debolezze sociali del suo tempo, rappresentato dall’analfebetismo, dalle condizioni delle donne, dei bambini e dei poveri in un contesto drammatico segnato da due guerre.

Monsignor Ercolano Marini, nasce a Matelica (Macerata) il 21 novembre 1866. Studia nel seminario di Fabriano e viene ordinato sacerdote il 21 settembre 1899 da mons. Macario Sorini. Eletto vescovo titolare di Archelaide in Palestina il 29 giugno 1904 e consacrato il 31 luglio successivo, fu trasferito a Norcia l’11 dicembre 1905.

Promosso arcivescovo di Amalfi il 2 giugno 1915, vi giunse in un momento difficile, in piena guerra mondiale, e accompagnato dalla fama di brillante oratore e di elegante scrittore.

Ad Amalfi si dispiegò la sua azione pastorale che lo portò ad intervenire con sollecitudine nei confronti dei ragazzi che soffrivano la fame e l’indigenza. Il contesto storico e sociale era difficile, prima la Grande Guerra seguita anni dopo dal 2° Conflitto mondiale che portò tanti lutti e rovine. Ad Amalfi il nuovo Arcivescovo prese contatto nelle sue visite Pastorali con una realtà sociale dura e difficile, in particolare lo colpì le gravissime condizioni che vivevano le donne della campagna, sottoposte ad un lavoro duro che “surrogava” ancora le bestie da soma, e le condizioni in versavano i bambini, esposti alla povertà, analfabetismo e allo sfruttamento lavorativo.

Scrive Colavolpe nell’introduzione al libro: Prendendo la parola al convegno su monsignor Marini, tenutosi il 18 novembre 2017 in Amalfi, nella basilica del Crocifisso, ebbi a dire: ”La domanda che sorge spontanea in molti di noi è questa: “Come mai , dopo 67 anni, Amalfi ancora ricorda monsignor Marini?”. E lo ricordano non solo le Istitutuzioni: c’è una strada intitolata a lui. C’è un Istituto superiore di scienze religiose intitolato a monsignor Marini e c’è infine anche il Centro di solidarietà detto appunto “Centro di solidarietà Ercolano Marini”. Ciò è già un segno di testimonia la grandezza di questo Buon Pastore.

Il libro, aggiunge alla “storia esemplare” di un Pastore le numerosissime testimonianze di eminente personalità religiose: San Giovanni XXXIII, il beato Giustino Russolillo e tante altre che fanno ben comprendere la personalità e lo spirito che mosse le azioni di questo presule.

Commenti

Translate »