Agerola commemora il disastro di Balvano: un pezzo di Costiera perì in Basilicata

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Questa mattina ad Agerola c’è stata la commemorazione delle vittime del disastro di Balvano. Ogni anno una corona di fiori viene deposta al Largo dedicato alle vittime di quella triste sciagura, avvenuta il 3 marzo di settantacinque anni fa. La cerimonia è stata presenziata dal sindaco di Agerola, Luca Mascolo e dal parroco di Pianillo Santa Maria La Manna, Don Arulappan Jayaraj, con la partecipazione delle autorità civili e della popolazione, a ricordo dei cinque cittadini agerolesi che persero la vita in quella tragedia.

Il disastro di Balvano

Nella notte tra il 2 e il 3 marzo del 1944 (tra le 00.50 e 01.20), avvenne il più terribile incidente ferroviario accaduto in Italia: 517 persone (ma si parla di oltre 600) morirono a bordo del treno 8017 nella Galleria dell’Armi, asfissiati dai gas tossici prodotti dalla doppia locomotiva posta alla testa dei vagoni: il treno merci partito da Napoli e sostituito a Salerno, si arrestò all’interno della galleria che si trovava tra le due stazioni Balvano-Ricigliano e Bella-MuroLucano, in provincia di Potenza. Nella notte i viaggiatori dormienti, tra cui molti che viaggiavano in clandestinità, morirono: solo in 90 riuscirono a salvarsi.

Le vittime dalla Costiera

Oltre ai cinque cittadini agerolesi, nella sciagura dell’8017 le vittime dalla Costiera Amalfitana furono 16 e provenivano da Maiori, Minori, Tramonti e Vietri sul Mare, mentre della Penisola Sorrentina morirono 9 persone provenienti da Sant’Agnello, Massa Lubrense, Vico Equense Sorrento: la maggior parte di queste viaggiatori partirono per la Basilicata per l’approvvigionamento di viveri e vettovaglie o per lo scambio di merci nelle campagne lucane.

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