Serie A: Chievo Roma, formazioni LIVE Out Olsen e Manolas: “Zaniolo titolare, tifosi sostengano Kolarov”

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    Incerottata, ma obbligata a vincere per continuare la rincorsa al quarto posto. La Roma che scenderà in campo a Verona col Chievo dovrà fare ancora i conti con alcune defezioni e non potrà quindi applicare più di tanto il turn-over in vista della sfida di Champions League col Porto. Nello specifico, oltre agli indisponibili Under e Perotti, e allo squalificato Pellegrini, mancheranno il portiere Olsen (problemi al polpaccio) e il difensore Manolas (fastidio al pube). “Restano per forza a casa e non saranno della partita. Spero di recuperarli per martedì” le parole di Di Francesco, che potrebbe decidere di tenere a riposo De Rossi visto il ritorno a disposizione di Cristante e Nzonzi: “Daniele è da valutare perché non è ancora nelle condizioni ottimali per poter sostenere più impegni ravvicinati”. A difendere i pali ci sarà Mirante mentre al fianco di Fazio agirà Marcano nonostante il rientro tra i convocati di Juan Jesus.

    “Ha accorciato i tempi di recupero e si è messo a disposizione ma non è il caso di farlo partire dall’inizio” anticipa l’allenatore giallorosso a Trigoria, chiedendo poi alla squadra di ripetete al Bentegodi la prestazione col Milan per non perdere altri punti con le piccole: “Ma non è capitato solo a noi visto che siamo tutti lì ravvicinati al quarto posto. Perché è successo? Perché queste gare vanno affrontate in un certo modo. Si affrontano squadre agguerrite, che lavorano molto sulla fase difensiva, e noi abbiamo avuto poca continuità in queste partite che spesso abbiamo anche dominato senza però essere bravi a chiuderle. Adesso dobbiamo essere più cinici e fare una fase difensiva adeguata come col Milan. Queste gare vanno trattate nello stesso modo”. A livello di scelte Di Francesco conferma che potrebbe essere riproposta sulla destra la catena formata da Karsdorp e Schick. “Rick rispetto al passato ha avuto maggiore continuità in fase difensiva. E Patrik ha messo dentro quella verve e quella cattiveria che deve far parte dell’identità di ogni calciatore a prescindere dal ruolo in cui si gioca” ricorda il tecnico, aggiungendo che il ceco “è cresciuto tanto in autostima. A un certo punto della carriera bisogna crescere anche dal punto di vista mentale, degli atteggiamenti e della determinazione. Non esiste solo l’eleganza e la classe, bisogna anche sporcarsi per giocare a calcio, e questo messaggio credo sia passato”.

    ANSA

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