Napoli. Anziano operato di colecisti muore per l’intestino perforato. Si indaga sulle eventuali responsabilità

Napoli. Si torna a parlare di malasanità. Questa volta riguarda un episodio avvenuto all’ospedale dei Pellegrini. Il 19 gennaio scorso un 78enne accusa un malore con forti dolori alla scapola sinistra e al petto. Il figlio, temendo trattarsi di infarto, accompagna il padre al Pronto Soccorso del Vecchio Pellegrini. Dopo circa tre ore e dopo essere stato sottoposto ad una valutazione clinica ed agli accertamenti del caso, l’anziano viene dimesso con una diagnosi di colica biliare. Una volta tornato a casa, però, l’uomo continua a non stare bene, anzi peggiora sempre di più con dolori lancinanti e rialzo della temperatura corporea. Il figlio decide quindi di accompagnarlo nuovamente all’ospedale dove l’anziano viene ricoverato ed il 30 gennaio sottoposto ad intervento chirurgico in laparoscopia per l’asportazione della colecisti. A seguito dell’operazione, però, il quadro clinico peggiora notevolmente ed il paziente lamenta dei forti dolori che non diminuiscono neanche con la terapia farmacologica ed il 31 gennaio ha un collasso con fuoriuscita di bile dal drenaggio. Sottoposto ad accertamenti viene evidenziata una perforazione dell’intestino ed il 4 febbraio torna d’urgenza in sala operatoria. Il figlio dichiara che i medici gli riferiscono che il padre ha una perforazione dell’intestino grande quanto una lenticchia mentre in realtà si trattava di una lacerazione di un centimetro e mezzo. Dopo una settimana dal secondo intervento l’anziano continua a stare male e non riesce nemmeno a parlare a causa dei forti dolori. La ferita all’intestino si è riaperta e sarebbe stato necessario intervenire chirurgicamente ma viene adottata una terapia locale per evitare una terza operazione. Dopo una settimana le condizioni cliniche dell’uomo non migliorano ed il 19 febbraio viene operato per la terza volta. Successivamente all’intervento, non essendoci posto in terapia intensiva, viene trasferito al Loreto Mare dove la diagnosi è tragica: choc settico. Il 20 febbraio l’uomo muore. Il figlio ha denunciato quanto accaduto ed è stata aperta un’inchiesta attraverso la quale si dovranno accertare le cause che hanno condotto al decesso dell’uomo. Nei prossimi giorni verrà eseguito l’esame autoptico al secondo policlinico dove la salma è stata trasferita su disposizione della magistratura. Il figlio della vittima chiede giustizia.

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