Massa Lubrense. La matematica non è un’opinione, ecco i retroscena incredibili sulla TARI

La matematica non è un’opinione
Ho letto con stupore le precisazioni dell’Amministrazione Comunale di Massa Lubrense e devo dire che ho pensato persino di non rispondere al comunicato su “Terra delle Sirene” e sui costi TARI. Anche perché, come massese, dovrei essere entusiasta dell’attuale Amministrazione: oltre a non essere degli “sconsiderati”, infatti, i nostri amministratori hanno persino ridotto “per ben due anni” i costi della TARI. Aggiungerei: magari avessero fatto ciò! Sì perché solo a coloro che non conoscono date, cifre e documenti, i nostri amministratori possono “vendere fumo” e parlare di un mondo dei sogni. La realtà dei fatti è un po’ come la matematica: non è un’opinione. Visto che si abusa del termine “far chiarezza”, mi si permetta di andare indietro negli anni (pochi, per dirla tutta) e proviamo insieme, cari massesi, a far luce sulla questione TARI. Questa imposta, destinata a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, è dovuta da “chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi”: così recita la legge. Inoltre tale tassa essendo l’unico modo per finanziare proprio il servizio di raccolta rifiuti, risulta completamente a carico della cittadinanza, mediante la classica tassazione comunale. Tuttavia le dichiarazioni dell’Amministrazione stridono con la realtà dei fatti: nel 2015, come testimoniato dalla Delibera di Consiglio Comunale n.22 del 28 luglio di quell’anno, il costo totale dei servizi per definire la tariffa TARI era di € 2.705.185,12. Da quel momento in poi, con l’attuale Amministrazione, non vi è stata una riduzione della tariffa, ma un continuo aumento: nel 2016 (Delibera di Consiglio Comunale n.35 del 28 marzo 2016) la cifra da reperire mediante tassazione arrivò a €2.914.1696,88. Una cifra record che è uscita dalle tasche dei cittadini, altro che chiacchiere e comunicati stampa. Nel 2017, come si evince dalla Delibera di Consiglio Comunale n.8 del 31 marzo 2017, il fabbisogno da reperire mediante TARI si assestò a €2.714.725,86 (dunque sempre più del 2015). L’anno successivo, con la Delibera di Consiglio Comunale n.18 del 23 aprile 2018, l’ennesimo aumento: la somma da reperire mediante la tariffa fu quantificata in €2.740.705,62. E le previsioni non sono certo migliori: l’Amministrazione oltre ad aver aumentato sensibilmente la TARI, in previsione dell’ingresso in “Penisolaverde”, intende recuperare tassando, sia per il 2019 che per il 2020, la cifra di €2.766.533,01, come si evince dalla Delibera di Giunta Comunale n.44 del 30 marzo 2018. Eppure i massesi andavano e andrebbero premiati per l’encomiabile spirito civico dimostrato: le percentuali record di raccolta differenziata sono sotto gli occhi di tutti. Invece dal 2015 a oggi, proprio i massesi, così attenti e civili, hanno pagato 250.000 € in più di tasse: e poi ci dicono che la TARI è stata ridotta? La matematica non è un’opinione e le bugie, specie quelle controllabili con un semplice “clic” su internet, hanno le gambe cortissime. Ma su “Terra delle Sirene” non mancheremo di tornare: è doveroso.

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