Castellammare di Stabia. Bloccati i lavori per il parcheggio della Circumvesuviana, ritrovate cisterne del 1600

Castellammare di Stabia. Durante gli scavi di fronte alla stazione della Circumvesuviana per la realizzazione di un parcheggio interrato sono stati ritrovati i resti di cisterne risalenti al 1600. Una scoperta che potrebbe avere una grande importanza storica. Gli archeologi dovranno ora giudicare il valore del ritrovamento ma, nel frattempo, la Soprintendenza ai beni ambientali ha sospeso i lavori. L’intervento, finanziato dall’Eav, è stato sospeso anche per l’assenza di una variante al Put, un atto che la Soprintendenza ritiene indispensabile a differenza del comune che lo giudica non necessario. Intanto si stanno eseguendo altri scavi per verificare l’eventuale presenza di altre reperti archeologici. Non va dimenticato che nelle scorse settimane il Comitato “Scavi di Stabia” si era dichiarato contrario al progetto della realizzazione del parcheggio interrato per 200 posti auto sottolineando che quella è una zona di interesse archeologico poiché ci sono i reperti dell’antica Stabia che vanno assolutamente protetti. In una nota il Comitato scrive: “Il Comitato per gli Scavi di Stabia esprime perplessità in merito al progetto relativo alla costruzione di un parcheggio interrato in un’area di interesse archeologico. Questo il progetto dell’EAV destinato a Piazza Unità d’Italia. Come noto in letteratura archeologica già in passato sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici nella piazza: sono note le scoperte effettuate durante la costruzione dell’Albergo Desio, alcune tombe rinvenute negli anni ‘30 e soprattutto uno dei pezzi più notevoli rinvenuti in territorio stabiano, la statua marmorea della Sosandra acefala conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ultimamente esposta in una mostra presso il Parco Archeologico Pompei. Il Comitato esprimendo piena fiducia nella Soprintendenza sottolinea le notevoli perplessità in merito alla scelta del luogo da adibire a parcheggio vista la presenza, più che certa e testimoniata, di tracce di interesse storico-archeologico”.

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