Sorrento, incompatibilità Fiorentino: “Sono amareggiato. Decisione politica”

Sorrento. Marco Fiorentino è vicinissimo alla decadenza da leader d’opposizione. Tra qualche giorno, infatti, il consiglio comunale si riunirà e sancirà, con ogni probabilità, la sua decadenza.

I colleghi di Metropolis hanno intervistato l’attuale leader d’opposizione. “Sono amareggiato -ha spiegato- La mia possibile esclusione dal consiglio comunale ha una matrice politica. Le sentenze le rispetto, ma non le condivido. Non ho colpe per quella tragedia.

Provo delusione. Tanta. Prima di oggi non ho mai visto una contrapposizione così forte nei confronti di un esponente di minoranza. Bisognerebbe tutelare tutte le voci, specialmente quelle di opposizione. Perché al di là dei tecnicismi, delle sentenze e delle questioni legali, noto che esiste una componente politica in questa vicenda. E’ evidente.

Faccio una premessa: rappresento un caso unico in Italia. Ciononostante la mia decadenza è un provvedimento politico perché il Comune ha chiesto al ministero dell’Interno un parere sull’iter da seguire ponendo il quesito in modo scorretto. E la risposta, a una domanda sbagliata, è ovviamente sbagliata. Il Testo unico degli enti locali precisa all’articolo 63 comma 6 che è incompatibile colui che è stato messo in mora dall’ente per un debito liquido ed esigibile. Alzo le mani, non contesto questo. Contesto invece che non si tenga conto che il comma precedente, il 5, stabilisce che l’incompatibilità scatta quando, per fatti compiuti nelle vesti di amministratore, esiste una sentenza passata in giudicato. E sempre a proposito di debiti. Nella mia posizione non c’è alcuna sentenza definitiva che mi obbliga a risarcire il Comune. Infatti ho proposto ricorso e a breve si aprirà il contenzioso in Corte d’Appello. Quindi la mia decadenza si basa su ricostruzioni errate.

La mia coscienza è pulita. Che colpe posso avere io, all’epoca sindaco, se una gru si spezza e cade? Io non c’entro. La magistratura ritiene che avrei dovuto assumere dei provvedimenti a tutela della sicurezza del cantiere. Ma non ho avuto una condotta illecita. Non si può equiparare la mia posizione a quella di chi era in cantiere, di chi aveva il coordinamento dei lavori, di chi aveva compiti ben precisi per gli interventi. Questo è un concetto che ribadisco. E che ora pure in sede civile porto avanti per ciò che concerne la ripartizione delle quote della provvisionale. Applicare una divisione aritmetica uguale tra me e altri non è giusto. Ed è anche su questo che si basa il mio ricorso”.

Sulla possibilità che la sua vita politica continui: “Ora mi concentro soltanto su queste vicissitudini che mi coinvolgono. Chiaro che, anche da cittadino qualsiasi, ho dimostrato di poter dare il mio contributo alla discussione e alla crescita di Sorrento, sottraendo impegni e tempi anche agli affetti più cari. Per il resto, non penso alle urne o altro. Vedo che l’azione politica della maggioranza lascia ancora a desiderare. E ciò mi fa male. Da mesi la giunta ha soli tre assessori e nessuno dice nulla. Sorrento non può essere amministrata da solo tre persone, più il sindaco”.

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