Salerno, morte di 37enne per infarto in un garage. Il sindaco “Sottobosco di affitti disumani ad emigranti”

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Salerno, morte di 37enne per infarto in un garage. Il sindaco “Sottobosco di affitti disumani ad emigranti” – La sorte di Hossain Shahadad , il 37enne originario del Bangladesh, morto per arresto cardiaco in un garage adibito alla peggio ad appartamento in una stradina del Corso ha riportato l’attenzione sul mercato immobiliare illegale che si muove attorno alla povertà di tanti migranti. Una suburra di sottoscala e bassi del Centro storico affittati e riempiti all’inverosimile di persone e un sottobosco di proprietari di casa che sfruttano le condizioni di povertà degli immigrati o che fingono di non vedere quanti effettivamente abitano negli appartamenti. Il cuore antico della città è il quartiere dove si concentra di più il fenomeno, scrive La Città, dove si trovano i bassi che erano abitati dai salernitani, poi destinatari di una casa popolare, dove si trovano case vecchie e umide da fittare senza preoccuparsi di ristrutturarle e renderle – almeno – vivibili. Una realtà che il sindaco, Vincenzo Napoli , conosce bene, nella quale si è trovato a confronto diretto nel periodo in cui si aggirava – anche all’alba – in città alla ricerca di micro discariche abusive. Condizioni di marginalità e di illegalità che il primo cittadino aveva anche già segnalato lo scorso luglio incontrando il prefetto, Francesco Russo , che, in quei giorni, stava prendendo il comando della Prefettura salernitana. «Non ho solo segnalato il problema – sottolinea il primo cittadino – con i vigili abbiamo messo in campo anche una serie di iniziative, di sgomberi e di verifiche». Serve però un’azione interforze, per questo, il sindaco incontrerà lunedì il nuovo comandante della polizia municipale, Antonio Vecchione , con il personale del nucleo che si occupa di questa questione. Obiettivo, dichiarato da Napoli: «redigere un piano da concordare in Prefettura e in Questura per fare in modo che questo mal costume cessi in via definitiva. Lo dico – aggiunge il sindaco – anche nell’interesse dei diseredati che occupano queste case. Non si può vivere come delle bestie, in venti in un appartamento di poco più di 50 metri quadri» Una vicenda assurda comunque e triste .

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